L'altra sera ho imparato due cose:
Mai guardare film in TV
Mai fidarsi dell'Academy
Due anni fa, un po' in sordina, Le amiche della sposa fece il botto. Botteghino in subbuglio, gente delirante, inni a Una notte da leoni al femminile, carriere che decollavano, e, come se non bastasse, nomination come se piovesse. Per la precisione, due all'Oscar (miglior sceneggiatura e miglior attrice non protagonista) e due ai Golden Globes (miglior commedia e miglior attrice in commedia).
Ora, sarà che a me le commedie ammericane poco attirano, sarà che alle commedie di successo preferisco quelle magari non così di nicchia ma che almeno escono da un circuito -il Sundance- più di prestigio, sarà che vederlo in TV significa sorbirsi un'ora di pubblicità, ma io tutto questo clamore e sopratutto tutte queste nomination proprio non le capisco.
Le amiche della sposa è un classico film di equivoci ed imbarazzi pre matrimoniale, con protagonista la donna in crisi lavorativa, affettiva e fondamentalmente esistenziale, che si ritrova a fare da damigella d'onore assieme a delle perfette sconosciute alla sua migliore amica. Migliore amica che, a quanto pare a sua insaputa, frequenta un mondo parecchio altolocato, inarrivabile per la squattrinata di quanto sopra, che si vede così contendere la sua posizione di privilegio e i suoi affetti da un'altezzosa riccastra alquanto odiosa. Visto che dire la verità pare sempre brutto nei film, ecco che l'escalation di situazioni al limite dell'assurdo e dell'imbarazzo prende vita, con cene andate a male e viaggi anche peggio che portano la protagonista sempre più in crisi e sempre più vittima di se stessa.
Cosa può succedere allora per risolvere la situazione? L'amore certo, ma che sia un po' complicato, eh!
Bene, allora come può una sceneggiatura parecchio banale arrivare ad avere una nomination?
Come possono essere delle gag al limite del trash (sì, mi riferisco a quelle del bagno collettivo) degne di nota?
Non che io sia una bacchettona, per carità, ma che queste risate meritino di stare accanto a Midnight in Paris o a The Artist proprio non mi va giù, visto che, soprattutto, nulla sembrano avere di nuovo rispetto a film del passato e peccano anche di poco approfondimento di characters che meriterebbero più spazio e che pure sono parte del titolo -proprio le amichE della sposa che vengono abbandonate ai loro problemi coniugali senza troppi fronzoli.
E passi che nel film Melissa McCarthy (che per la cronaca per me rimarrà SEMPRE Sookie di Una mamma per amica) e Jon Hamm (che per una volta abbandona il bicchiere ma non il vizio da Mad Men) fanno la loro porca figura, che dopo la prima parte che sa di già visto il film prende un po' di quota, che con il doppiaggio si perde sicura efficacia e che la colonna sonora non è così malvagia... ma lo vedete da voi, questa è solo una lista di cose positive che si ferma qui e che ancora non mi fa comprendere certe decisioni dell'Academy.
E a pensarci bene, nemmeno le mie di decisioni comprendo.
La prossima volta che decido di godermi un film che passa per TV, fermatemi.
Guarda il Trailer