- Buongiorno, padre Fabio !
- Buon giorno, Nelton !
- Come mai questa faccia questa mattina?
Il nostro amico, solitamente allegrone, quest’oggi ha una brutta cera.
Se non fosse un mozambicano, direi che ha un pallore inverosimile.
Mi accorgo comunque che qualcosa e, forse più di qualcosa, non va.
E’ sudatissimo.
- Allora, Nelton, hai fatto per caso brutti incontri prima d’arrivare qui?
- Sì, padre! Non oggi. Ieri. Ero al mercato e sono stato fermato da un uomo.
- E cosa ti ha detto o ti ha fatto quest’uomo?
- Ho saputo che gli hanno dato dei soldi per incendiare casa nostra.
- Ma lui non lo farà.
- E come mai? Avete avuto problemi, forse, per via degli orti confinanti?
- Non saprei, padre. Non credo. Anzi ne sono quasi sicuro.
- I miei sono gente mite.
- Sta di fatto, padre, che stamane dopo aver attinto l’acqua dal pozzo per farmi il thè…
- E, dopo averlo preparato e bevuto, ho avvertito un grandissimo bruciore di stomaco.
- E, allora,?
- Allora subito ho pensato che qualcuno avesse avvelenato l’acqua del pozzo.
- E tu, Nelton, cosa hai fatto?
- Il primo pensiero, padre, è stato quello di correre in ospedale. E l’ho fatto.
- Il dottore bianco mi ha dato uno sciroppo e l’ho subito buttato giù,pregando che funzionasse.
- E, come ti sei sentito?
- Benissimo naturalmente. Certo non subito ma, dopo una diecina di minuti, l’effetto c’è stato.
- Quindi adesso è tutto a posto?
- No, niente affatto.
- Dopo l’ospedale ho fatto rientro a casa per avvertire del pericolo qualcuno dei miei familiari.
- C’era invece mia zia in lacrime .E ho domandato il perché di tanta disperazione.
- E lei, Nelton? Cosa ti detto lei?
- Padre Fabio, un vero disastro!!!
- Le nostre anatre, che si sono abbeverate con l’acqua del pozzo, sono morte tutte.
- E sono lì nello spiazzo davanti casa. Cadaveri stecchiti.
- Dai, Nelton, non farti prendere dalla disperazione anche tu ! Troveremo un rimedio.
- Ha ragione, padre, ma quella era la nostra riserva di carne….
- E poi , padre, se le anatre sono morte per aver bevuto l’acqua del pozzo, c’è pericolo anche per noi. Con la stessa acqua noi innaffiamo la sera l’orto.
- Dai, Nelton, adesso proveremo ad indagare e vedrai che ne veniamo a capo.Per capire il perché delle cose occorrono gli strumenti idonei.
Tiro fuori dal mobile di sala una copia un po’ stropicciata del quotidiano locale e lo sottopongo a Nelton.
Leggi!- gli dico.
Nelton comincia a leggere e, lentamente, io mi accorgo che i lineamenti del suo viso cominciano a distendersi. Anzi, appena appena, impercettibilmente, occhi e labbra paiono atteggiarsi ad un sorriso.
-E’ solo un’epidemia del pollame, Nelton! Niente paura.
-I vicini di casa non c’entrano…Niente giallo ! Soltanto cose che capitano…
-Dai, vieni, prendi la chitarra che cominciamo a provare le nuove canzoni per la funzione di domenica prossima.
-Vedrai che faremo un figurone!
E Nelton, con la sua aria ritornata nuovamente scanzonata, com’è suo solito, mi segue all’interno del nostro laboratorio musicale, alle cui pareti ,da qualche giorno, fanno bella mostra di sé i nostri nuovi strumenti musicali.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)