Che
il genio dell’artista sia spesso il frutto di
un’esistenza precocemente ferita è qualcosa di più di modo di dire. Gli
esempi in questo senso non si contano e d’altro canto la normalità è, di
per se, una condizione che poco si addice all’ispirazione creativa;
come testimonia
l’assunto che sta alla base di “Piccoli brividi”, il film che Rob
Letterman ha tratto dalla serie televisiva ispirata ai racconti per
ragazzi firmati da Robert Lawrence Stine. Il lungometraggio infatti, prendendo a
prestito il principio caro agli stilemi del cinema horror
secondo cui l’inconscio genera mostri – “Babadock”
insegna – narra l’avventura di due adolescenti impegnati a salvarsi
dalla minaccia di un’orda di creature malvagie, create
dall’immaginazione dello
stesso Stine (interpretato da Jack Black) che, in un cortocircuito tra
fantasia
e realtà ritroviamo all’intero
della storia nei panni del padre di Hannah, la ragazzina di cui Zach si innamora
e per la quale si ritrova coinvolto nell’escalation di avvenimenti che
rischia di distruggere la cittadina in cui lui e la madre si sono da poco trasferiti.
Magazine Cinema
Piccoli brividi
di Rob Letterman
con Jack Black, Dylab Minette, Odeya Rush
Usa, 2015
genere, fantastico, horror
durata, 103'
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