Magazine Scienze
Le api non sono le migliori impollinatrici, e nemmeno le più importanti per l'ecosistema
Creato il 17 giugno 2011 da ZonwuGli ultimi anni hanno visto un rapido e apparentemente inarrestabile declino del numero delle api domestiche. Che sia colpa di pesticidi, di funghi particolarmente aggressivi, o di fattori ancora sconosciuti non sta a noi stabilirlo, ma la questione sta attirando un pubblico sempre più vasto di apicoltori, scienziati e gente comune semplicemente curiosa e preoccupata per l'ecosistema in cui vive.
La cosa curiosa è che, paradossalmente, nel corso delle ultime due decadi il numero delle api domestiche è drasticamente diminuito (in Gran Bretagna come in tutto il resto del mondo), ma il numero delle colture che si basano sull'impollinazione effettuata da insetti è salito da 8 a 20%, con un rendimento superiore fino al 54% rispetto a vent'anni prima.
Api che diminuiscono di numero, e piante che aumentano la produzione. C'è evidentemente qualcosa di incorretto nello scenario ormai comunemente accettato che vede le api come le principali impollinatrici di specie vegetali.
Per stabilire quale sia l'impatto reale delle api e di altri insetti durante il processo di impollinazione, Tom Breeze, ricercatore della University of Reading, ha analizzato i dati raccolti durante una precedente ricerca scoprendo che oggigiorno le api contribuiscono solo per il 10-20% alla diffusione del polline nel Regno Unito.
"I nostri dati suggeriscono che gli altri impollinatori forniscono un contributo molto più grande per le piante inglesi di quanto si pensasse in precedenza" spiega Breeze.
L'impollinazione entomogama (condotta da insetti) ha un valore difficilmente quantificabile con precisione in termini economici, ma che si aggirerebbe a circa 400 milioni di sterline all'anno per il solo Regno Unito. Scoprire quali siano le specie più coinvolte nella diffusione del polline non ha solo lo scopo di conoscere meglio l'ambiente in cui vivamo, ma può avere dirette conseguenze sull'economia agricola.
Se fino ad ora si è sempre pensato che le api produttrici di miele contribuissero molto più massicciamente all'impollinazione rispetto ad altri insetti, la ricerca di Breeze mette in evidenza quanto ancora ignoriamo sulle dinamiche di funzionamento del nostro pianeta. Se in alcune regioni del mondo si credeva che le api fossero responsabili del 90% delle impollinazioni, la stima è stata di gran lunga ridimensionata a meno di un quarto del valore precedente.
"Eravamo portati a pensare che la stima [sull'impollinazione delle api] fosse del tutto inaccurata. Le api sono in declino da anni, per cui non aveva senso. Bombi e sirfidi sono impollinatori importanti, ma ci sono almeno 250 specie di api nel solo Regno Unito, e pensiamo che contribuiscano all'impollinazione più di quanto facciano le api produttrici di miele".
Questo non significa affatto che, se dovessero sparire le api produttrici di miele, il regno vegetale non ne risentirebbe. La ricerca di Breeze ha infatti evidenziato come la combinazione tra api mellifere e altri insetti impollinatori sia il mix ideale per ottenere i migliori risultati. "C'è stato uno studio nel 2006 che ha scoperto che si ottiene la migliore impollinazione e la miglior resa quando ci sono sia api mellifere che altri insetti impollinatori".
L'Europa è patria di almeni 9 sottospecie di Apis mellifera, l'ape domestica, ma con queste convivono altre specie di api che non producono miele, senza contare altri insetti impollinatori il cui apporto è stato probabilmente sottovalutato, come farfalle, vespe, coleotteri e mosche.
Lo studio si è concentrato sul solo territorio britannico, ma verrà presto esteso per poter ottenere una stima precisa sul reale contributo delle api mellifere e degli altri insetti impollinatori nelle dinamiche di diffusione del polline.
Wild pollinators contribute more than honeybees
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Oriente lumache aflatossine e solitudine
Vi sembra un titolo insensato? E’ il riassunto di pensieri e riflessioni che mi hanno accompagnato durante la visita al Festival dell’Oriente, una fiera in cors... Leggere il seguito
Da Marga
RICERCA, SCIENZE -
L'invecchiamento e' una malattia. O no?
Questa potrebbe essere una delle notizie longeviste piu' importanti che abbia mai segnalato, o potrebbe essere l'ennesima delusione... Leggere il seguito
Da Estropico
ECOLOGIA E AMBIENTE, SCIENZE -
Là dove le stelle collidono
Un gruppo di scienziati ha osservato nel dettaglio un ammasso di stelle pesantemente oscurato dalle polveri presenti nella nostra Galassia. Leggere il seguito
Da Media Inaf
ASTRONOMIA, RICERCA, SCIENZE -
Tutto il DNA del mondo
Che il DNA umano sia lungo poco più di 3 miliardi di paia di basi è un fatto noto, almeno per biologi e genetisti. Ma a quali dimensioni arriveremmo se... Leggere il seguito
Da Emmecola
SCIENZE, TECNOLOGIA -
Lucciole
Erano anni che non ne vedevo . L’ultima volta fu in un campo di grano lungo la strada per Urbino; uno spettacolo meraviglioso, un vero mare di lumini... Leggere il seguito
Da Marga
RICERCA, SCIENZE -
Con il gruppo sanguigno 0 un minor rischio di Alzheimer
Quanti di voi conoscono il proprio gruppo sanguigno? Il gruppo sanguigno è qualcosa di estremamente personale, è determinato geneticamente alla nostra nascita,... Leggere il seguito
Da Laricercascientifica
RICERCA, SCIENZE