Vi presentiamo oggi l’iniziativa promossa dalla rivista January Biannual, che ha chiesto a Sonia Rentsch, designer e stilista australiana, di realizzare una collezione di armi innocue costruite utilizzando materiale organico. Piante, fiori, foglie e legno sono stati utilizzati per formare una collezione di pistole che definire fashion può sembrare minimizzante. Il verde è il colore che domina, come simbolo insieme della vita e della natura, i petali di rosa possono sostituire il grilletto (foto in alto a destra) e un proiettile può trasformarsi in un bocciolo di rosa (foto in basso).
La Rentsch è riuscita a creare un mondo immaginario in cui le armi perdono la loro forza distruttiva e si trasformano in frutti della natura, portatori di vita, simboli della possibilità dell’uomo di redimersi in funzione dell’elemento naturale. E se le armi diventano innocue, allora, è ancora possibile che le madri d’America riescano nel loro progetto di un richiamo all’azione contro l’uso eccessivo e spropositato delle armi. Due campagne, condotte in due continenti diversi, che usano modi e approcci diversi, più choc quella americana più immaginifica quella di Sonia Rentsch, ma entrambe accomunate dalla volontà di arginare l’abuso (o, meglio, l’uso non disciplinato) delle armi.