Le attività creative migliorano le performance lavorative

Da Psicotorino

Quando le performance lavorative sono in calo, dedicarsi ad attività creative nel tempo libero può essere utile per ricaricarsi. Questo è quanto è emerso da uno studio condotto da Kevin Eschleman della San Francisco State University e pubblicato sul Journal of Occupational and Organizational Psychology.

Gli studi precedenti si erano focalizzati sugli aspetti rigeneranti in generale, senza misurare direttamente gli effetti sul rendimento.
Da questa ricerca è emerso che le attività creative (cucina, pittura ma anche organizzazione di una vacanza o di una raccolta fondi) producono benefici in particolare sulle capacità di risoluzione dei problemi (problem solving) e sulla propensione ad aiutare i colleghi in difficoltà sul lavoro.

Ciò che facciamo nel tempo libero e privato impatta fortemente sulle nostre performance al lavoro e non solo sul nostro stato d’animo. I datori di lavoro dovrebbero essere consapevoli di questo effetto ed incoraggiare i dipendenti a godere di più delle pause dall’ufficio ma senza eccessive pressioni che diano l’idea di un controllo esterno delle attività creative.

I benefici riscontrati sarebbero innescati da un miglioramento dell’autostima: se nel tempo libero riesco a produrre qualcosa (un dipinto, un dolce o il superamento di livello di un videogioco), mi sento più capace. Questa mia auto-percezione si riflette anche in ambito lavorativo. Inoltre, spesso il cervello riesce a trovare autonomamente i collegamenti che si sforzava invano di trovare durante le ore di lavoro, giungendo così alla risoluzione dei problemi che si erano presentati.
Un modo per prolungare questi effetti può essere portare “un pezzo di creatività” nell’ambiente lavorativo: appendere un quadro che abbiamo dipinto, condividere con i colleghi un dolce che abbiamo preparato o indossare una accessorio che abbiamo creato.


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