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Le avventure del capitano Ego – testo di Ludovico Polidattilo / immagini di Elio Copetti (2° parte)

Creato il 24 febbraio 2014 da Wsf

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[#13] Che il successo arrida o meno alla missione, della missione alcuno dovrà sapere. Riguardo l’addestramento necessario a preparare l’agente al compimento della missione, non verrà trascritto nulla. Egli trascorrerà centootto giorni presso un luogo noto solo ai due ufficiali incaricati dell’addestramento che rispondono al Segretario di stato, ovviamente noto a questi e a sua eccellenza il Tetrarca. Nulla dovrà trapelare circa il teschio dal cranio scavato che l’agente porterà sempre con sé e in cui accoglierà, prima di consumarne, i cibi e le bevande. Nulla dovrà trapelare delle cinque sostanze su cui l’addestramento sarà fondato. Nulla trapelerà circa i cereali arrostiti, il pesce, la carne, la bevanda inebriante e l’unione.

[#14] Neutrovilla sarà teatro dell’epilogo. Si tratta di una amabile confederazione la cui morfologia non può non essere definita “montuosa”. Peculiare di Neutrovilla l’evitare di prendere posizione nei conflitti. Non si può dire con certezza chi abbia davvero ragione in un conflitto. Il dittatore psicotico genocida potrebbe avere motivi ponderati e/o fondati per agire come agisce. I sedicenti paladini della libertà e del diritto, dietro l’affermazione di nobili principi, potrebbero occultare motivazioni assai prosaiche e/o utilitaristiche. Neutrovilla attende che i fucili, gli obici e i cannoni cessino di proiettare corpi metallici dotati di sezione a ogiva verso esseri umani identificati quali “il nemico”. Nel frattempo le sue banche e le sue fabbriche di armi seguono con sereno distacco l’evolversi della situazione.

[#15] Deportare milioni di persone non piace a nessuno ma quando si deve fare va fatto bene. Così si mettono in piedi apparati burocratici, reti ferroviarie e strutture logistiche adeguate. Ma i deportati devono viaggiare leggeri. Ne beneficiano efficacia, efficienza ed economicità. Perché allora non togliere loro portafogli, borsellini, anelli, braccialetti, collane, orecchini, conti correnti, titoli al portatore, partecipazioni azionarie, beni immobili, proprietà terriere, occhiali e denti d’oro? Le banche di Neutrovilla sono lì apposta per custodire tutto quanto sino al ritorno dei deportati dal soggiorno ritemprante cui saranno destinati sino al termine del conflitto. Tasso d’interesse in grado di proteggere il capitale dall’inflazione.

[#16] Ciascun proietto uscito da una fabbrica di armi di Neutrovilla prima e (con velocità sensibilmente incrementata) dalla canna di un fucile, di un obice o di un cannone poi, riporta incisa sul proprio corpo metallico a sezione ogivale la seguente dicitura: “Signore della Balistica Interna, Esterna e Terminale, preserva questo manufatto dalla nascita di una coppia maligna che renda impreciso il tiro. Fai che il moto rotatorio intorno al proprio asse principale impresso dalla rigatura della canna attraverso il santo effetto giroscopico, impedisca al proiettile di capovolgersi. Consentigli, Signore, di derivare dal piano della parabola teorica del tiro e correggi l’errore di deriva attraverso i tuoi divini congegni di puntamento e di mira”. Poco più in basso è scritto poi: “Nuoce gravemente alla salute”.

[#17] Abbiamo somministrato il test a 421 ufficiali prima di scegliere colui al quale verrà affidata la missione. Nel 65% dei candidati è risultato prevalere nettamente tamas. Si tratta del “gregge”, di coloro i quali sotto stress attuerebbero un comportamento simile a quello di un animale. Nel 30% dei candidati prevale sattva. Sono spiriti illuminati. In essi il divino si incarna. Posseggono una naturale inclinazione al misticismo. 21 infine i candidati che in base al test avrebbero fatto il caso nostro. 21 vira in cui rajas è preponderante. 21 eroi che hanno spezzato i vincoli che fanno dell’uomo un pashu, un animale: la pietà, l’ignoranza, la paura di incorrere nel biasimo sociale, la vergogna, il disgusto, i legami familiari, le convenzioni e la casta.

[#18] Un certo Ego, un capitano di cavalleria passato di recente all’intelligence, ha superato la prova finale. I 21 candidati sono stati collocati innanzi alla propria madre legata a una sedia. Invitati a divorarne le membra, venti hanno eseguito dopo alcuni secondi di incertezza legata principalmente alla possibilità che il compito celasse un tranello, affatto a remore moralistiche. Ego è rimasto immobile attendendo che tutti terminassero il proprio alimento. Poi ha afferrato la mano della madre e ne ha rosicchiato un’unghia. Si è messo a ridere spiegando che non era stato specificato quanto del corpo materno i candidati avrebbero dovuto ingerire. Gli altri candidati, sconfitti, hanno guardato le proprie mani e e i propri abiti insanguinati interrogandosi circa il prodotto più consono alla detersione.

[#19] Prima di iniziare l’addestramento, capitano, voglio congratularmi per il brillante esito della selezione da voi superata. Soddisfacendo la richiesta della commissione e salvando al contempo la vita a vostra madre, avete dimostrato attitudine alla risoluzione di problemi in condizioni di elevato stress psicologico limitando i danni collaterali. Non avrei mai potuto divorare mia madre nelle condizioni imposte dal test, colonnello Perelman. Avrei acconsentito solo a patto di poter tritare la carne condendola con capperi, sale, pepe e olio, arrotolandola poi in un foglio di tartufo e impiattando su riduzione di aceto balsamico, aggiungendo spuma di parmigiano e finendo il piatto con sale Maldon e un filo di olio d’oliva extravergine. La tartare genitoriale sarebbe stata perfetta adagiandovi attorno funghi tagliati sottili con pepe e timo fresco, ma tanto non avrei potuto pretendere.

[#20] Accadde prima dell’esplosione della bomba. Ineludibile cesura del nostro feuilleton. Ego e Fröhliche si conobbero, piacquero, frequentarono. Giacquero pure, ma privi di esito, scevri di apice. Ciascuna occasione giunsero sulla soglia del piacere, quasi a lambirne, senza accerdervi. Ciascuna occasione le cicatrici sul corpo dell’amante attirarono l’attenzione dell’amante che iniziò a vedere, perdendosi nella foggia che queste descrivevano. Fuorviando. Le nove cicatrici sul corpo di lui furono collocate dal caso e dalle armi del nemico nell’identica configurazione che al cielo spetta esibire quando gli uomini guardano in alto di notte, verso la costellazione della Vergine. A chi avesse cercato la luminosa Alfa Virginis, spiga di grano della Vergine, riveleremo ove l’avrebbe trovata. Sul perineo di colui. Celata.

[#21] Risposero le sette stelle sul ventre di lei. Le ferite dell’amante, coperte dalla mano dell’amante. Risposero rivelandosi. Dissero siamo le Pleiadi, figlie di Atlante e Pleione. Io sono Alcione. Io sono Celeno. Io sono Elettra, con Zeus ebbi Dardano. Io sono Maia, con Zeus ebbi Ermes. Io sono Merope. Io sono Asterope. Io sono l’ultima, Taigete. Da Zeus che voleva concupirmi fuggii, invocando Artemide. Noi decretammo l’inizio della stagione propizia per solcare i mari. Esiodo sapeva e disse di noi: appaiono appena che si affili la falce. Omero cantò di Ulisse cui non cadea su le palpebre il sonno, mentre attento le Pleiadi mirava. Fu il terzo aedo, Vinicio Capossela, a dire di ciascuno ciò che conta sapere. Così di lei: tramontate son le Pleiadi, notte alta, io dormo da sola. Così di lui: notte alta, io avanzo da solo, fino ai confini delle Pleiadi. Poi le cicatrici tacquero.

[#22] C’è qualcuno dall’altra parte? Ci sono io. Sarebbe? Il capitano Ego. Impossibile, il capitano Ego sono io. Siamo entrambi il capitano Ego. Come possiamo esserlo entrambi? Tu sei il capitano Ego prima della bomba, io sono il capitano Ego dopo la bomba. La faccenda mi sembra inutilmente contorta. Non spetta a noi personaggi[o] giudicare, solo assecondare. Ma avrà almeno un significato che due occorrenze dello stesso personaggio collocate in fasi distinte della narrazione dialoghino tra loro. Serve all’autore. A che gli serve? Vuole farmi dire che siamo collocati prima e dopo la cesura rappresentata dall’esplosione della bomba all’ambasciata, tu nel primo emistichio, io nel secondo emistichio. Cacchio sarebbe una cesura? Una tramezza piazzata in mezzo a un verso. Come gliene fregasse qualcosa a qualcuno. Già, tutto per tirarsela facendo vedere che ne sa di metrica, sempre ammesso non sia l’unica cosa che ne sa. Fanculo l’autore e il suo maledetto ego.

[#23] Del dottor Fröhliche, padre della signorina Fröhliche, ecco cosa c’è da sapere. Coordinò il “Dipartimento di chirurgia casuale” di Isterolandia per quasi trent’anni. Ne fu fondatore. Ne fu vessillo. La chirurgia casuale è democratica e accessibile. Entri e firmi. Ti spogliano, lavano, depilano e disinfettano. Quello sì. Ti tagliano, aprono e tolgono qualcosa di stocastico. Organo malato o sano che sia. Fosse quello malato guarisci. Quello sano ritenta. Finché c’è organi ritenti. Prima o poi ti va bene. Altro che “Dipartimento di chirurgia pertinente”. Posto da privilegiati. Coi soldi. Va bene che ti tolgono di sicuro l’organo malato, ma paghi. La previdenza sociale di Isterolandia sostiene esclusivamente la chirurgia casuale. Lodevole iniziativa. Al dottor Fröhliche sarebbe piaciuto che sua figlia avesse studiato medicina. Le propose la cosa. Quella ci pensò un po’, quindi chiese al padre di abbracciarla. Avrebbe accettato se solo lui l’avesse abbracciata. Lui pensò che con figlio maschio un tale disgusto gli sarebbe stato di certo risparmiato. Poi lo disse.

[#24] Fissato il percussore a sedici millimetri di distanza dalla rete del letto, non rimane che collocare l’involucro di asbesto rivestito di paraffina sul pavimento e collegare la spoletta all’esplosivo che l’involucro contiene mediante i sei cavi in rame predisposti. Una discesa della rete del letto in grado di eccedere in ampiezza i quindici millimetri, condurrà la narrazione verso il proprio esito. Due corpi umani sovrapposti, impegnati a oscillare in accordo di fase sulla superficie del letto, consentirebbero di raggiungere lo scopo. Ascanio Sobrero, il medico e chimico di Casale Monferrato che la scoprì, presentò la nitroglicerina nel febbraio 1847 attraverso una memoria all’Accademia delle Scienze di Torino. Definì il nuovo preparato ideale per scavare gallerie, aprire canali, demolire ostacoli, se utilizzato in ambito industriale. Ne segnalò inoltre l’efficacia nella cura dell’angina pectoris e dell’emicrania. Assunto in soluzione alcolica, in piccole dosi di 0,5 o 1 milligrammo, dopo due minuti avrebbe sviluppato un’azione vasodilatatrice che avrebbe fatto cessare il crampo delle due malattie. Il frontespizio della memoria menzionata recava stampigliato un serpente arrotolato a spirale.

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La prima parte:

http://wordsocialforum.com/2014/02/17/le-avventure-del-capitano-ego-testo-di-ludovico-polidattilo-immagini-di-elio-copetti-1-parte/


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