[#25] Rispetto ai motivi che vi hanno indotto a convocare Ein Tag prendete atto di quanto segue: nulla mi importa dei motivi che vi hanno indotto a convocare Ein Tag. Non dovete convincermi dell’opportunità di “occuparmi” di questo Ego. Remuneratemi e, siate certo, me ne occuperò. Disquisire intorno agli atti che questi avrebbe compiuto sarebbe inopportuno, superfluo, sciocco. Egli potrebbe essersi macchiato di un crimine empio quanto la protervia blasfema di un eresiarca o lieve quanto l’inadempienza di un infante innanzi alla prescrizione del genitore. Potrebbe non avere compiuto nulla. Potrebbe persino avere vissuto nella rinuncia, nell’ascesi e nella santità assodata dai comitati che il clero elegge a sancire lo statuto di santo. Remuneratemi e verrò a lui. Senza mettere tempo che non sia quello inevitabile. Chi dicesse il mio nome nel vostro idioma direbbe “un giorno”. Dall’istante in cui la vostra mano porrà il pattuito nella mia mano, questo è il tempo di cui disporrà il signore in questione. Mi basterà e vi basti, loquace maggiore Cuckold.
[#26] Al ricevimento presso l’ambasciata di Isterolandia a Neutrovilla, programmato per il centottavo giorno dalla traduzione in volgare del Papiro Ginecologico di Kahun, parteciperà chiunque sia noto, possegga titolo nobiliare, credenziali diplomatiche, oceano di danaro. I preparativi verranno curati personalmente dalla figlia del cancelliere di Isterolandia, Ricettacolo-delle-Perfezioni-Etiche-ed-Estetiche-Imperscrutabili-Calate-nella-Carne-Vivente-dalla-Saggezza-e-dalla-Magnanimità-del-Supremo-Artefice, Caleidoscopio-delle-Rifrazioni-Generate-dal-Bagliore-Glabro-del-Sole-immerso-nell’Amrita-Shakerata-a-Dovere, Plesso-ove-si-Intersecano-Gioiosi-i-Raggi-di-Luce-Emanati-dallo-Sguardo-Lungimirante-delle-Divinità-Primeve-e-per-il-Momento-Assopite, Sua Sublime Contraddittorietà Serenella Van der Karma. Motivo del celebrare, il ventinovesimo compleanno della medesima. La quale presenzierà.
[#27] Non chiamatela esitazione. Innanzi alla mia vittima vorrò sì far precedere il gesto che ne arresterà l’incedere verso la vecchiaia dalla prolusione in calce al capitolo. Non chiamatela tuttavia esitazione. Piuttosto appello al retaggio originario della mia professione. Richiamo alla purezza e all’interezza del mio lignaggio. Evocare beneaugurante nome e atti di colui che alla corporazione conferì solidità non effimera e della quale sancì la vocazione plausibile e ragionevole all’eternità. Eccola dunque. “Possa Hassan-ibn-Sabbah guidare la mano che scevra da compassione e refrattaria all’errore stringerà gola, guiderà lama, premerà grilletto o regolerà timer. Vogliano i venerabili Ḥashīshiyyīn disincarnati disporsi alla benevolenza nei confronti del loro discendente. Che l’ḥashīsh si sostituisca all’aria che respirerà il servitore del Veglio della Montagna, gli procuri indifferenza per le passioni e gli istinti, affinché sia Ein Tag degno dei suoi nobili e spietati predecessori. Tu, uomo che saluti la vita e ti unirai al milione di milioni di morti che noi uccidemmo, apprezza l’estro del mio prologo, che all’epilogo la tua carne sarà già marcia”.
[#28] Sul mio perineo c’è un chiavistello. Mi guardo intorno imbarazzato. Non vedo nessuno e ritengo di poter agire in modo discreto. Siedo in modo da poter vedere bene l’area inguinale. Apro il chiavistello e ne viene rivelata una fessura dai lembi asciutti e rettilinei. Paiono silicone. Inserisco l’indice e il medio della mano destra da un lato, l’indice e il medio della mano sinistra dall’altro. Tiro i lembi della fessura per spalancarla. Ottengo il risultato di slabbrarne i contorni e di prolungarne indefinitamente la lunghezza. La faglia si propaga posteriormente raggiungendo il sacro e i lombi, anteriormente sino allo sterno. Sosto perplesso, incerto se proseguire o meno. Valuto l’opportunità e la possibilità di rimettere le cose a posto. Ignoro come. Allora separo con determinazione definitiva i due versanti del mio corpo l’uno dall’altro. La scissione è brutale. I due vertici della faglia corrono verticalmente e arrivano a combaciare una volta giunti sulla sommità del capo. Allora divengo due metà speculari di capitano Ego. Il sogno termina con il risveglio. La camerata in cui perfeziono il mio addestramento in vista della missione è deserta. Mi chiedo se l’imminente arrivo di Perelman e Olbrechts-Tyteca tarderà di un’inezia concedendomi di masturbarmi sino all’epilogo. Intenzionato ad anticiparlo, immagino la signorina Fröhliche armata e nuda.
[#29] Arrotolando intorno al proprio dito il ricciolo di una ciocca di capelli dell’amata, Leonardo Pisano A.K.A. Fibonacci ["fillio Bonacci"], nel 1223, cercava la soluzione al quesito posto da Federico II di Svevia: quante coppie di conigli si ottengono in un anno supponendo che ogni coppia dia alla luce un’altra coppia ogni mese e che le coppie più giovani siano in grado di riprodursi già al secondo mese di vita? Gli fu evidente che dopo un mese una coppia di conigli sarebbe stata fertile, dopo due mesi ci sarebbero state due coppie di cui una sola fertile, nel mese seguente (terzo mese dal momento iniziale) ci sarebbero state 2+1=3 coppie perché solo la coppia fertile avrebbe generato; di queste tre due sarebbero state le coppie fertili, quindi nel mese seguente (quarto mese dal momento iniziale) avremmo avuto 3+2=5 coppie e così via. Al compimento del dodicesimo mese, dunque, 233 conigli ci guarderanno dalle feritoie della stia. Saremo costretti a ingrandirla smisuratamente affinché ospiti la copula frenetica e scriteriata di una moltitudine di conigli fertili impegnati a montarsi e a fecondarsi proliferando selvaggiamente e minacciando di invadere il Cosmo attraverso una letale implementazione della successione di Fibonacci, avida di sesso e di daucus carota.
[#30] I rapporti fra due termini successivi della successione di roditori arrapati di Fibonacci, approssimano con crescente precisione il rapporto aureo, ovvero il rapporto fra due lunghezze disuguali, delle quali la maggiore sia medio proporzionale tra la minore e la somma delle due. Se a fosse la lunghezza maggiore e b quella minore, allora b:a=a:(a+b). Disegniamo, se ne abbiamo voglia, un rettangolo con i lati in rapporto aureo fra di loro. Lo si potrà dividere in un quadrato e in un altro rettangolo i cui lati, come come quelli del precedente, stiano fra loro nel rapporto aureo. A questo punto il rettangolo minore potrà essere diviso in un quadrato e un rettangolo che avrà pure i lati in rapporto aureo, e così via. La curva che passa per vertici consecutivi di questa successione di rettangoli è una spirale. Troviamo quella forma nelle conchiglie, nella disposizione delle infiorescenze del girasole e delle foglie su un ramo. Nel filo di rame avvolto intorno all’Intra Uterine Device (I.U.D.). In ogni figura concepita dalla sapienza di una divinità. Suscita in colui che guardi meraviglia e il sentimento privo di nome che ci sconfigge innanzi alle cose in armonia. Accadde a Fibonacci innanzi al ricciolo di una ciocca di capelli dell’amata che venne a fluttuare prima e poi si arrestò nell’aria, appena il suo dito lo liberò. Rivelandolo a noi tutti perfetto.
[#31] Mi chiedete di innovare i canoni del corteggiamento tradizionale, signorina Fröhliche? Uditemi allora. Vedo e so essere il rapporto della vostra misura fianchi/vita prossimo al numero aureo. La scienza e il mio istinto convergono nel ritenere che tale rapporto identifichi nella donna un più saldo equilibrio ormonale e una maggiore fertilità. L’ho riscontrato nelle miss elette nei principali concorsi di bellezza. Miss America e miss Universo non fanno eccezione. Accade persino nelle conigliette di Playboy. Ho mostrato foto di diverse donne a uomini di tribù amazzoniche, privi di ogni forma di condizionamento mediatico. Anche loro gradivano le donne con rapporto fianchi/vita prossimo alla sezione aurea. Le vostre misure, 97–60–97 ove 97:60=1,618, testimoniano dunque della vostra attitudine a procreare individui sani e forti. Udite ancora. Sezioni auree sono diffuse ovunque nei tratti del vostro volto. Non mi arresto. Dilago piuttosto. È aureo il rapporto tra la vostra statura e l’altezza da terra del vostro ombelico. È aureo il rapporto tra la lunghezza del vostro braccio e la distanza gomito-mano. È aureo in voi il rapporto tra la distanza anca-malleolo e la distanza anca-ginocchio. Aureo ancora in voi il rapporto tra distanza spalle-ombelico e distanza spalle-fronte. Lo è il rapporto delle falangi dell’anulare e del medio della vostra mano. È infine aureo, in voi, persino il rapporto tra pressione sistolica e pressione diastolica. Quando vi miro non vedo voi. Vedo la perfezione resa fanciulla. Io vedo unopiùradicequadratadicinquefrattodue, ovvero 1,6180339887498948482045868343656…
[#32] Perdonatemi Cancelliere se sottolineo l’opportunità di predisporre in fretta adeguate contromisure. Siamo convinti che Zurg cerchi un pretesto per attaccarci e fotterci Salpingi. Potrebbe simulare una nostra azione contro di lui. In tal caso, tuttavia, risulterebbe facilmente smascherabile e potrebbe sputtanarsi con gli alleati della casata Testostherion. Quelli sono cauti. Senza di loro il Tetrarca è pericoloso come un asmatico armato di cerbottana. In alternativa potrebbe provocare il nostro intervento. Per farlo dovrebbe chiuderci in un cul-de-sac in modo da costringerci a mordere e a graffiare per liberarci. Non sarebbe semplice ma a quel punto la casata lo sosterrebbe senza esitare. I servizi hanno annusato qualcosa. Ancora non si sa cosa, come e quando, ma qualcosa puzza. Il fetore in oggetto potrebbe rivelare una di due cose: una merda o un cadavere. La merda possiamo fingere che sia brotsuppe, mangiarcela tutta e ringraziare lo chef. Il cadavere è difficile ignorarlo. Quando c’è un morto in più c’è un vivo in meno e nelle foto di gruppo uno che non c’è più si nota. Rimane uno spazio vuoto. Teniamo d’occhio le foto di gruppo per vedere se sparisce qualcuno. E speriamo non si tratti di una foto di famiglia.
[#33] Durante la propria infanzia Ein Tag non subì alcun abbandono da parte dei propri genitori. Durante la propria infanzia Ein Tag non fu oggetto di maltrattamenti perpetrati dai compagni di classe e non fu vittima di vessazioni. Le sue attitudini non vennero savalutate da precettori e insegnanti. Di Ein Tag infante non si può ipotizzare, sostenere o suffragare alcuna deprivazione affettiva. A Ein Tag non parve di avere ricevuto meno, durante la propria infanzia, né da un punto di vista quantitativo né da un punto di vista qualitativo rispetto ai propri coetanei. Infatti Ein Tag, durante la propria infanzia, non ricevette meno doni, attenzioni, conferme, rassicurazioni, coccole, carezze, baci, abbracci, sorrisi, lodi, cagnolini di peluche, cagnolini veri, astucci pieni di pastelli colorati, cavallini a dondolo, jeep radiocomandate e berrettini col pon pon di ogni altro bambino. Il suo papà e la sua mamma non dimenticarono neppure una volta di festeggiare il compleanno di Ein Tag predisponendo torte, candeline, addobbi e lingue di menelicche. Fino a quando Ein Tag non uccise entrambi.
[#34] Consentitemi, Tetrarca, di ragguagliarvi circa gli sviluppi di quella faccenda di cui abbiamo parlato l’altro giorno e di cui in base alle vostre disposizioni non si dovrebbe parlare affatto tranne nel caso in cui le cose non andassero proprio come stabilito o nel caso in cui fosse necessario dare una sterzatina tanto per riportare il veicolo nella direzione concordata. Non abbiate assolutamente a preoccuparvi di nulla poiché la missione prosegue come meglio non potrebbe proseguire e non ci sono dubbi sul fatto che tutto finirà come deve finire ovvero come Voi avete stabilito finisca. Isterolandia non sospetta nulla e lo stesso si può dire della casata Progestherion. Tutto bene dunque. Ehm… l’unico irrisorio motivo di lievissima e pressoché trascurabile e fondamentalmente superflua “apprensione”, potrebbe risiedere nel fatto che un certo killer ritenuto infallibile (fama certamente usurpata o al massimo motivata da un paio di successi dovuti più alla fortuna che ad autentica competenza) sia stato assoldato dal boyfriend della fanciulla per ammazzare il nostro agente. Consentitemi, Tetrarca, di implorarvi di riagganciare alla rastrelliera l’alabarda che avete appena afferrato.
[#35] Dopo avere visitato un numero di pazienti inconsueto per il mercoledì, il ginecologo Ernst Gräfenberg si risolse a riposare qualche minuto sul divanetto capitonné presso il suo studio nel rispettabile quartiere di Kurfürstendamm. Sembrava essere il 1921 anche assopendosi. Egli non riusciva a perfezionare il proprio stato di incoscienza in quanto il divanetto era troppo corto per ospitare anche le gambe del luminare. Avrebbe forse potuto ranicchiarsi di lato, ma il fatto di non avere tolto le scarpe per risultare pronto qualora una nuova paziente si fosse manifestata, chiudeva la questione. Nel momento in cui diminuì l’attività alfa e comparve attività theta a 4-7 cicli al secondo, l’elettromiogramma, ancora piuttosto elevato, divenne inferiore a quello della veglia. In assenza di movimenti oculari rapidi ma in presenza di movimenti oculari lenti, quando si manifestarono alcune mioclonie ipniche fisiologiche e il tracciato presentò onde al vertice, allora Gräfenberg la vide. Era sottile, immobile, arrotolata su se stessa. Giaceva immaginando di divenire tutto. Attendeva che l’adepto fosse pronto. Giungesse. Destasse. Disse: io sono Colei-che-è-il-tempo. Una volta tornato al lavoro, ebbro della rivelazione, egli seppe quale configurazione avrebbe esibito l’“Anello di Gräfenberg” e forgiò la spirale intrauterina come monumento invisibile alla kundalini assopita.
[#36] Felice il tempo in cui la dinastia Ovotestis regnò. L’era più felice che gli storiografi abbiano negato precedere l’inizio della storia. L’era più felice che i mitografi abbiano descritto prima che la storia giungesse a dissolvere la felicità e i mitografi. Allora si indugiava nella danza. La danza era accompagnata dal canto. Ogni 108 cicli la statua di Ardhanarishwara veniva svelata liberandone la figura dal Drappo-di-irreprensibile-opacità. I sudditi venivano senza alcun richiamo. Esultando nel venire. Quanti avrebbero danzato disponevano i piedi alla danza. Quanti avrebbero cantato disponevano il respiro al canto. L’Ardanirishwara Stotram principiava simultaneo al primo gesto della danza. Tutto era quello. Nulla occorreva. Il suddito felice. Il sovrano Ovotestis, pago. Fu il malaccorto Ovotestis XIX a dire poi “Cantino alcuni. Danzino altri”. Prima di allora quanti avrebbero danzato erano coloro i quali desiderassero danzare. Prima di allora quanti avrebbero cantato erano coloro i quali desiderassero cantare. Avvicendandosi. Fu l’avventato Ovotestis XIX a dire poi “Si separino coloro che canteranno da coloro che danzeranno e meglio si canterà e danzerà poiché la perizia si gioverà della consuetudine coll’arte propria”. Così, dalle gilde degli uni e degli altri, nacquero la casata Progestherion, vocata alla danza, e la casata Testostherion, vocata al canto. La guerra non avrebbe tardato.
[#37] Piacere Ego. Piacere Fröhliche. Non ci siamo già incontrati da qualche parte? Ci siamo incontrati nei capitoli 2, 4, 5, 10, 11, 20, 21 e 31; pure nel ventottesimo capitolo se possiamo chiamare “incontrarsi” la vostra inclinazione a farvi una sega pensando a me. La vostra impertinenza è paragonabile unicamente alla vostra avvenenza. La mia avvenenza è paragonabile unicamente alla mia noia. Quando esploderà la bomba che le mie mani sostengono? Quando il lettore sarà esausto da tempo. Cosa rappresenta il serpente avvolto a spirale effigiato sulla bomba e menzionato innumerevoli volte nel corso della narrazione? Chiedetelo al vostro chakra della base. Non avete mai la sensazione di appartenere a un disegno più ampio? Se mi porterete una coppa dello Charles Heidsieck Brut Vintage del 2000 che intravedo laggiù, sarò lieta di rispondere a questa ulteriore sciocca domanda.
[#38] Quando Salpingi sarà nostro, Isterolandia perderà gli introiti derivanti dalle gabelle sul transito commerciale attraverso lo stretto. Perderà inoltre prestigio internazionale. I flussi creditizi si attenueranno. Il debito sovrano subirà una progressiva riduzione del proprio valore. La casata Progestherion non starà a guardare a lungo Van der Karma diventare l’emblema dell’inettitudine, l’oggetto dello scherno e del sarcasmo dei delegati chiamati a deliberare presso ogni consesso di nazioni. Progestherion farà dunque la propria parte. Testostherion pure. Prevarremo di certo. Quando tutto sarà finito, metteremo in orbità un satellite dotato di cannone a raggi gamma. Lo useremo come una penna stilografica. Un flusso di fotoni in luogo dell’inchiostro. Puntandolo verso Isterolandia e muovendolo lentamente sarà facile. Scriverò il mio nome sulla superficie della loro ripugnante civiltà di ballerini. Rimarrà a lungo visibile. Chiunque guarderà Isterolandia da una mongolfiera, da un aereo o da un’astronave, scorgerà una linea priva di interruzioni, tracciata dalle ustioni, dal cancro e dalle mutazioni genetiche: la parola “Zurg” in carattere corsivo.
[#39] L’addestramento inizia con le domande. Ora è il momento di domandare. Le domande che porrete sono le domande che ogni adepto ha posto ogni volta in cui un adepto ha domandato a colui che lo avrebbe addestrato. Non occorre che voi facciate ricorso alla voce e alle parole per domandare. Le vostre domande, come le mie risposte, sono già contenute nel Tantrāloka di Abhinavagupta. Leggiamole: “Chi deve essere adorato? Le donne sono adorate. Chi è l’adoratore? L’uomo è l’adoratore. Chi rivolge l’invocazione alla divinità? Il loro amore reciproco. Qual è il fiore offerto? I graffi causati dalle unghie. Quali sono l’incenso e l’oblazione? L’abbraccio e le carezze. Qual è il “mantra”? Il torrente di parole dell’amata. Qual’è la recitazione? Il piacere delle labbra. Qual è la fossa sacrificale? La matrice. Qual’è il legno del cucchiaio sacrificale? Il liṅga. Qual è il fuoco? Il germoglio nella matrice. Qual è il burro chiarificato? Il seme. Che cos’è il compimento? Suono, contatto, forma, sapore e odore; ciò che fluisce in modo quintuplice da queste sensazioni mentre viene emesso il fiotto della felicità, nel momento in cui la bomba esplode”.
[#40] Ci sono momenti che vanno a collocarsi esattamente, con accuratezza meticolosa, quasi un intraprendente artefice l’avesse amministrato, tra tutto ciò che è accaduto e tutto ciò che sta per accadere. Questo è uno dei momenti che ricadono nella tipologia descritta. Tutti i personaggi trattengono il fiato. Pure quelli morti in corso di narrare. Pure quelli che ritengono di nascere tra poco o di sapere cosa accadrà. Che non si sa mai un ripensamento. L’autore sa cosa ha scritto e sa cosa scriverà ma esita appagato dalla transizione da questo a quello. Il lettore di categoria “interessato compulsivo” sosta e finge di fare altro ma osa random oltre la soglia del frigorifero presagendo epifanie. Il lettore di categoria “disinteressato amichevole” fa altro convintamente ma butta una tantum la fronte corrugata nel microonde così per manifestarsi. Dente tolto. Il pianeta si trattiene dall’orbitare e dal ruotare su se stesso. Curioso di ciò che farà il prossimo. Eccolo: il lettore di categoria “me ne frego radicale”. Apre lo sportello della lavatrice convinto di incontrarvi il bucato deterso ma dal tondo pertugio riscontra protrusa la testa di Ego. Salutare è buona creanza.
La prima parte:
http://wordsocialforum.com/2014/02/17/le-avventure-del-capitano-ego-testo-di-ludovico-polidattilo-immagini-di-elio-copetti-1-parte/
La seconda parte:
http://wordsocialforum.com/2014/02/24/le-avventure-del-capitano-ego-testo-di-ludovico-polidattilo-immagini-di-elio-copetti-2-parte/