Stavo guardando Boing (eh già ogni tanto amo guardare i cartoni animati, lo ammetto!) e ho trovato questo spot. Non ho trovato la versione italiana su youtube ma era più o meno simile a quella che vedete: bambine truccate come adulte per pubblicizzare dei giocattoli infantili.
Che bisogno c’era di truccarle come signorine per pubblicizzare dei pupazzetti, promuovendo l’idea di un infanzia contraffatta dove le bambine vengono proposte esclusivamente come oggetti sessuali?
Ho notato tantissimi stereotipi nel rappresentare l’infanzia: le bambine sono continuamente circondate, da bambole, peluches, trucchi e cosmetici rigorosamente dominati da colori pastello preferibilmente rosa e questo non fa bene all’autostima della bambina che non riuscirà ad affermarsi al di fuori delle mura doestiche senza sentirsi meno donna delle altre.
Ma questa pubblicità poi è oscena: le bambine sono state anche truccate. Ombretti, rossetti e atteggiamenti da ragazze più grandi della loro età, dal momento che avranno massimo tredici anni.
Ci siamo talmente abituati allo stereotipo della donna-oggetto che quasi ci siamo stufati. Massì perchè no ntruccare anche le bambine? vogliamo donne sempre più giovani, sempre più lontane da quelle reali. Ovviamente la mia è ironia ma non si può essere sarcastici quando ti trovi davanti messaggi subliminali come questo che ammiccano a messaggi perversi.
Ci stupiamo quando vediamo le nostre figlie sempre più precoci ma poi non riusciamo a comprendere chi le spinge a bruciare le tappe della loro infanzia.
Diversamente dalle pubblicità che si rivolgono a bambini che trattano l’infanzia in modo più spensierato e giocoso, quelle che si rivolgono alle femminucce spesso trattano temi come l’amore, la cura, i lavori domestic, la bellezza i e i fidanzatini nonostante si rivolgano anche a bambine di sei anni.
La tendenza ad adultizzare le bambine è molto diffusa in occidente e non va sottovalutata perchè l’infanzia è sacra e spesso la magigor parte degli abusi sulle bambine nasce dall’incapacità di comprendere che le vittime stanno attraversando ancora le tappe dell’infanzia.
Precocizzare l’nfanzia delle bambine significa, sopratutto in mancanza di programmi che sensibilizzano sull’educazione sessuale, sottoporle ad una sessualità non consapevole che porta spesso quest’ultime a percepirsi (o ad essere percepite) come oggetti sessuali o al rischio di gravidanze indesiderate.
Sarebbe meglio non lasciare le bambine da sole davanti a messaggi simili ed interpretarli assieme a loro. Se avete qualche dubbio chiedete, io direi che sarebbe meglio tentare di segnalarlo al Giurì dello Iap.
Vi informo che non è impossibile che lo Iap esprima un ingiunzione di desistenza dal momento che una pubblicità che coinvolgeva l’immagine infantile mesi fa tramite una loro sentenza è stata ritenuta lesiva all’infanzia.
Mary