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"Le belle Cece" di Andrea Vitali

Creato il 03 agosto 2015 da Eliza @BiblioEliza
Buongiorno amici lettori!In quanti già in vacanza? Ferragosto si avvicina e, lasciatemelo dire, finalmente ci avviciniamo anche alla fine di questa estate calda. Sto diventando un po' insofferente, anche perché abitando in una zona di vacanze qui è un gran caos e io nel caos non ci sto bene. Passiamo ai nostri amati libri! Oggi giorno di recensione e il libro di cui vi parlerò è Le belle Cece, ultimo libro di Andrea Vitali, edito da Garzanti.
belle Cece
Titolo: Le belle Cece
Autore: Andrea Vitali
Editore: Garzanti
Collana: Narratori Moderni
Pagine: 224
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 16,40
Data di pubblicazione:  18 giugno 2015
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TRAMA
Maggio 1936. Con la fine della guerra d'Etiopia nasce l'impero fascista. E Fulvio Semola, segretario bellanese del Partito, non ha intenzione di lasciarsi scappare l'occasione per celebrare degnamente l'evento. Astuto come una faina, ha avuto un'idea da fare invidia alle sezioni del lago intero, riva di qui e riva di là, e anche oltre: un concerto di campane che coinvolge tutti i campanili di chiese e chiesette del comune, dalla prepositurale alla cappelletta del cimitero fino all'ultima frazione su per la montagna. Un colpo da maestro per rendere sacra la vittoria militare. Ma l'euforia bellica e l'orgoglio imperiale si stemperano presto in questioni ben più urgenti per le sorti del suo mandato politico. In casa del potente e temutissimo ispettore di produzione del cotonificio locale, Eudilio Malversati, si sta consumando una tragedia. Dopo un'aggressione notturna ai danni dell'ispettore medesimo, spariscono in modo del tutto incomprensibile alcune paia di mutande della signora. Uno è già stato rinvenuto nella tasca della giacca del Malversati. Domanda: chi ce l'ha messo? E perché? Il problema vero, però, non è questo, bensì che fine abbiano fatto le altre. Dove potrebbero saltar fuori mettendo in ridicolo i Malversati, marito e moglie? Non essendo il caso di coinvolgere i carabinieri, per non mettere in giro voci incontrollabili, il Semola viene incaricato di risolvere l'enigma.

belle Cece
Andrea Vitali, si sa, è oramai una garanzia. Libro dopo libro ci riporta non solo in un'Italia d'altri tempi, ma anche in un mondo più semplice e a misura d'uomo, in cui tutti si conoscono, in cui gli eventi della storia arrivano smorzati e in cui i fatti di paese coinvolgono tutti. Così, dopo la conquista dell'Impero, il segretario di Partito Semola decide di festeggiare l'evento con un concerto di campane, concerto che darà il là ad una serie di eventi strani: l'aggressione notturna dell'ispettore del cotonificio Malversati, la sparizione di alcune mutande della di lui moglie. Su tutto indaga il maresciallo Maccadò. Con la sua consueta ironia Vitali ci riporta alla Bellano degli anni 30 con una storia semplice, di paese, ma divertente e interessante, e con personaggi che più azzeccati non si può, dai nomi e dai caratteri così particolari  e caratterizzati che sembra di vederli scorazzare tra le viuzze di paese. Le sue non sono solo storie, non è solo un romanzo, è una vera e propria rappresentazione teatrale. La scenografia, Bellano, ci è ormai familiare, ci muoviamo tra le sue case con agilità. I personaggi li conosciamo, o meglio li riconosciamo; nelle loro avventure/disavventure, nei loro modi di parlare e comportarsi il marchio di fabbrica di Vitali è evidente. Il testo è un botta  e risposta continuo, una lettura rapida e serrata.
Non c'è niente da fare, i romanzi di Vitali per me sono oramai un'oasi felice, rassicuranti quasi. Vi trovo l'ironia  e il ritmo che in alcuni momenti mi servono, li apro e ripiombo nella mia amata Bellano, ben sapendo di trovarmi presto  a casa!
Votobelle Cece
Alla prossimaEliza

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