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Le bocche del dragone

Creato il 16 febbraio 2015 da Vidi

Le bocche del dragoneLa Piana del Dragone è un altopiano della provincia di Avellino ad un'altitudine compresa tra 600 e 700 m con una notevole piovosità e molti torrenti che scendono dalle cime intorno. 
Le acque sono di norma drenate in un inghiottitoio naturale, chiamato Le Bocche del Dragone. Se le acque superano la massima capacità di drenaggio dell'inghiottitoio, nella piana si forma un lago a carattere stagionale. La piana è coltivata e nei suoi pressi vi è la cittadina di Volturara Irpina che, senza l'inghiottitoio,Le bocche del dragoneverrebbe inondata dalle acque.
Nulla di più grave si può augurare a un volturarese del dirgli 'Si pòzza appila' (otturare) 'a vocca r'o dragone'.
Intorno a questo inghiottitoio è nata anche un'antica leggenda. 
Si narra che tanti secoli fa si nascondeva in una profonda caverna un feroce drago con tre grandi teste e un solo occhio al centro della fronte. Questa terribile creatura, era stata catturata e portata in catene dai barbari discesi dal Nord (presumibilmente i Visigoti ) e messa a difesa di un enorme tesoro d’oro. Il drago sopravviveva mangiando quotidianamente animali ed uomini, per cui tutte le persone che vivevano nel vicino villaggio, ma anche nelle zone limitrofe vivevano in un clima di continuo terrore. Un giorno del mese di Maggio, arrivò a Volturara  un giovane biondo e dagli occhi azzurri , forte e Le bocche del dragonecoraggioso di nome Gesio , armato di una lunga e pesante spada. Si inoltrò nella caverna  e affrontò il drago che stava mangiando un bovino, lo accecò infilandogli la spada nell’occhio fino ad arrivare al cuore. Il drago sputò tutto il fuoco dalla bocca e gridò così tanto per il dolore che si udirono le grida al di là delle montagne, si accasciò sulle zampe e sprofondò nelle viscere della terra. Come segno indelebile dell’accaduto, rimasero tre voragini con la forma delle teste del mostro, che ancora oggi è possibile osservare in questo luogo, che da quel tragico evento fu  soprannominato “La Bocca del Dragone”. Il tesoro fu recuperato e il paese si impossessò di tutti gli oggetti preziosi conservati nella cassa. Il valoroso Gesio fu acclamato da tutta la popolazione per il coraggio dimostrato e per aver liberato il paese da quel mostruoso animale. I naturali volevano che restasse con loro ,ma Gesio così come era misteriosamente arrivato scomparve dal villaggio la sera stessa. Ancora oggi, nelle notti di luna piena, a chi si avventura nella piana può capitare di udire un tintinnio di campanelli e vedere un cavaliere che si aggira tra l’erba alta.


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