Roma la città groviera, la capitale con più buche al mondo nonostante i milioni di euro spesi in manutenzione stradale. E quando piove - governo ladro - la città diventa un pantano, le strade un colabrodo e le buche nascoste dall’acqua una trappola micidiale! Strade e marciapiedi sono un pericolo pubblico costante, rischiosissimo passarci sopra senza rompersi una gamba o un giunto della macchina.
Troppe buche, insidiosi crateri, fosse, voragini, avvallamenti, dossi improvvisati, squarci rattoppati e tombini divelti e purtroppo tanti incidenti: in cinque mesi, da gennaio a maggio, sono state catalogate 2.298 di buche e 2.101 tra scooteristi e automobilisti (più decine di passanti) sono finiti in ospedale o hanno riportato danni seri ai mezzi per colpa di quegli avvallamenti che per dabbenaggine di chi governa continuano a mietere vittime.Incuria, lavori non eseguiti a regola d’arte, materiali scadenti e poi scavi che non finiscono mai - oggi per la luce, domani per il gas, poi per la fibra ottica, e tutto senza nessun coordinamento, per cui l’asfalto viene aperto e richiuso più volte in breve tempo - mettono a dura prova la viabilità, la sicurezza e le tasche dei romani. E gli storici sanpietrini, dove sono finiti? Nel cassetto dei ricordi dei romani. Di tanto in tanto capita d’intravederne qualche rara testimonianza del tempo che fu tra l’asfalto che li copre e li riscopre senza nessun piano di manutenzione e conservazione di quella che una volta era una delle principali attrattive di Roma. La città, oltre ai mille problemi che continuano a martoriarla, è sempre più sporca e in balia del degrado, abbandonata a se stessa, e, nonostante i ripetuti rimpasti, la giunta capitolina, falcidiata dalla magistratura, sembra non aver ancora preso saldamente in mano il timone della città per portarla fuori dalle acque burrascose di una tempesta che fa temere il peggio proprio in vista del prossimo Giubileo.