Magazine Cultura
Trama:Salutare, ringraziare, non interrompere chi sta parlando, attendere il proprio turno: sono solo alcuni piccoli esempi di buona educazione che derivano dal misterioso e delicato processo di costruzione della società civile. Ma se in passato le buone maniere erano il simbolo dell’autorità sociale e politica, tanto da essere considerate addirittura più importanti delle leggi, oggi invece vengono viste come vuoti e superati formalismi che intralciano la libera espressione dell’individuo.
I risultati di questa insofferenza verso un comportamento rispettoso degli altri sono da tempo visibili nel lento ma progressivo imbarbarimento della nostra società, dal quale nessuno è immune.
Anche le persone più educate, infatti, per evitare l’inciviltà e le sopraffazioni quotidiane, rischiano di diventare più scortesi e meno concilianti, rinunciando così alla ricerca di una comunicazione pacifica.
Lucinda Holdforth affronta qui una prova durissima: difendere la buona educazione in una società sempre più cafona. E lo fa con grande eleganza intellettuale, recuperando gli insegnamenti di Rousseau e Rosa Parks, l’esperienza del gruppo di Bloomsbury, i testi della Bibbia, i manuali del XIX secolo e il capolavoro di Baldassarre Castiglione. Ci fa divertire ripensando a quanto accade
nella nostra vita quotidiana e, soprattutto, demolisce il luogo comune che vorrebbe temi come questo legati alla cultura conservatrice e reazionaria. Una lettura divertente, educativa e, perché no, il regalo perfetto per ogni maleducato che vi rende impossibile la vita.
L'autrice:Lucinda Holdforth: Giornalista, ha lavorato come consulente per il canale televisivo ABC (Australian Broadcasting Corporation) e per il Dipartimento Affari Esteri del Governo australiano. Collabora con lo staff dell’ambasciatore australiano negli Stati Uniti, Kim Beazley. Vive a Sydney.
Recensione:Un titolo del genere credo farebbe la gioia della maggior parte dei nostri genitori, meglio ancora dei nostri nonni, o ancor di più dei nostri (ex) professori.
Come se le buone maniere fossero un retaggio di un passato che non ci appartiene, che ormai è andato, i cui unici depositari hanno tutto il diritto di lamentarsi di questa grande assenza nel mondo contemporaneo, accusando tutto e tutti per questa triste scomparsa.
Purtroppo non è questo il luogo adatto per discutere, riflettere, e scambiarci opinioni sull'attualità di una buona educazione al giorno d'oggi: non perchè non lo si possa o voglia fare, ma perché si correrebbe il rischio di cadere (o scadere) nell'ovvio e nel banale, e di apparire come i soliti moralizzatori.
Ci ha pensato Lucinda Holdforth per noi, giornalista australiana, che ad un certo punto della sua vita ha deciso di dedicare maggiore attenzione a "le buone vecchie maniere: la nostalgia per un comprtamento civile in un mondo cafone".
Ci troviamo di fronte ad un saggio piacevole, a suo modo leggero e godibile.
La giornalista non vuole fornire un vademecum sull'educazione, in quanto ne esistono milioni al mondo che probabilmente non saranno mai letti, ma ci presenta una sorta di storia delle buone maniere, della necessità della loro presenza in una società civile e pacifica.
Le buone maniere non devono essere imposte dalla legge: devono essere interiorizzate, riconosciute come necessarie, diventare parte della nostra vita quotidiana.
Le buone maniere non possono essere identificate con le correnti conservatrici e reazionarie: essere educati non è contrario al progresso. L'educazione migliora i rapporti tra le persone, tra i popoli, nel mondo. L'educazione può essere generatrice di pace.
Non è così facile e immediato comprendere un concetto del genere negli anni dell'individualismo a tutti i costi, del culto del sé, dell'egoismo sbandierato come pregio.
Non è per niente facile.
E di certo non basterà un piccolo saggio a cambiare le cose. Non basta, ma aiuta.
Le parole della Holdforth si sono fatte spazio nella mia mente e hanno avuto un certo - positivo - effetto.
Se si mettesse in atto un bel passaparola, sarebbe bello poter raggiungere, e magari colpire, molti di quelli che hanno contribuito e che ancora contribuiscono a rendere questo un mondo cafone.
Se avete voglia di dare uno sguardo al saggio, su 10 righe dai libri trovate le prime 33 pagine:QUI
Titolo: Le buone vecchie maniereAutore: Lucinda HoldforthEditore: Orme EditorePagine: 224Prezzo: €16,00
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