Le Cancellazioni: Stregoneria o Opera del Cervello?

Da Tempodiagire @LuisaOreglia

Hai letto il testo nell’immagine? ^^ No, non è stregoneria…! E’ proprio opera del nostro cervello! 

Il cervello, infatti, applica dei filtri alle varie informazioni che riceve (utilizzando come modalità le generalizzazioni, le distorsioni e lecancellazioni), in modo da semplificarci la vita. Infatti, se così non fosse, saremmo pieni di informazioni inutili e ciò ci farebbe sprecare diverse energie psico-fisiche.
Il nostro cervello, perciò, fa una selezione automatica e incondizionata di quello che ci può servire, e oggi ti parlerò proprio dellacancellazione, che è un processo di selezione di alcuni aspetti e di esclusione di altri.
E’ bene conoscere la cancellazione perché non è sempre positiva e potrebbe capitare che, invece di venir eliminate cose inutili, vengano eliminate informazioni per noi essenziali e questo comporterebbe seri problemi nel modo di comunicare con noi stessi e con gli altri.

Le cancellazioni si distinguono in:

  • cancellazione semplice

Avviene quando una parte della frase viene eliminata perché è data per scontata (alcune volte erroneamente) e non è specificato a chi o a cosa si faccia riferimento.
Esempio: la frase “sono stanco” non ci dice specificatamente il perché si è stanchi.

  • cancellazione comparativa/superlativa

Avviene quando manca il termine di paragone.
Esempio: la frase “sono il migliore” non ci dice specificatamente rispetto a chi o rispetto a che cosa si è il migliore.

  • nominalizzazione

Si tratta di una parola (composta solitamente dagli affissi -one, -tura, -ismo, -ità) che descrive un processo (un verbo che esprime un’azione) ma che viene trasformata in sostantivo.
Esempio: motivazione, depressione, rispetto, fiducia, comunicazione, sensibilità, comprensione, ecc.
Perché bisogna fare attenzione nell’usare le nominalizzazioni?
Prova a pensare… dire “vivo in solitudine” e dire “vivo da solo” ti sembrano la stessa cosa? 

  • cancellazione dell’indice referenziale

Non viene espresso chi deve compiere l’azione.
Esempio: “Bisognerebbe agire”.
Ma chi deve agire? Secondo me il termine bisognerebbe viene usato troppo spesso per scaricare le responsabilità su qualcun’altro!!! 

  • spostamento dell’indice referenziale

Si utilizza il “tu” anziché l’ “io” come se l’esperienza non fosse riferita direttamente a sé, ma ad altri (ecco un altro modo per scaricare le responsabilità…).
Esempio: “in questi casi ti chiedi sempre cosa fare”.

  • falso avverbio

Si tratta di avverbi (che terminano in -mente) che hanno potere persuasivo perché trasformano una valutazione soggettiva in un’evidenza a carattere generale.
Esempio: “ovviamente a lei non importa”.

  • verbo non specifico

E’ un verbo che cancella il quando ed il come.
Esempio: nella frase “Lui mi usa” non è chiaro in quale modo specifico avvenga l’azione. In che modo ti usa?

Cosa succede se facciamo delle cancellazioni?
Se facciamo delle cancellazioni potrebbe capitare che gli altri riempano i “pezzi” mancanti interpretandoli a modo loro e utilizzando la loromappa del mondo, cioè attribuendo al nostro messaggio un significato (probabilmente diverso da ciò che intendiamo noi) in base a quello che LORO credono e/o pensano.

E se sono gli altri a fare delle cancellazioni?
Bene, grazie al metamodello (detto anche linguaggio di precisione) possiamo comprendere meglio il punto di vista dell’altra persona e riuscire ad entrare maggiormente in sintonia con essa.
Il metamodello è uno strumento che racchiude in sé un insieme di domande che ci aiutano a recuperare le informazioni cancellate, in modo da non creare interpretazioni errate.

Vuoi sapere quali potrebbero essere queste domande? Lo scoprirai in uno dei prossimi articoli… 

P.S.: Vuoi conoscere altre interessanti verità (ben 101!) sul cervello? Allora leggi questo articolo del mio amico Stefano Mini!


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :