È il gruppo M&G (Mossi e Ghisolfi) multinazionale con sede a Rivalta Scrivia, in provincia di Alessandria, con 3 mila dipendenti e 3 miliardi di dollari di giro d’affari che è entrato nel mondo dei biocarburanti nel 2004 con l’acquisizione della Chemtex. Ora, grazie anche alla possibilità di sfruttare il Parco scientifico tecnologico e il distretto agro energetico del Nord Ovest sta testando il bioetanolo che viene estratto con opportuni procedimenti, appunto, dalla canna comune. Questo nuovo prodotto, che verrà ricavato dalla canna che cresce nei terreni marginali, potrà essere aggiunto in percentuale alla benzina. Quest’idea, che è costata all’impresa 120 milioni di euro, favorisce l’uso di prodotti alternativi al petrolio e potrà favorire la riduzione delle importazioni di idrocarburi dall’estero. Il nuovo bioetanolo sarà conveniente se il prezzo del petrolio non scenderà sotto i 60-70 dollari a barile.
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