Le cascate del Marmarico si trovano nel territorio del comune di Bivongi. Con i suoi 114 metri di salto, sono le cascate più alte dell’Appennino Calabro. Le sue acque scendono il vallone Folea e si gettano nella fiumara Stilaro ( le fiumare sono corsi d’acqua a carattere torrenziale, che caratterizzano il territorio della Calabria.
Bivongi è un paese alle pendici dell’Appennino Calabro.
Lo raggiungiamo percorrendo la SS 106 ionica e prendendo il bivio per Stilo. Giunti al parco con area pic-nic, saliamo su un fuoristrada multiposto e partiamo per le cascate. La Land Rover percorre una strada sconnessa che diventa, dopo un chilometro, una mulattiera. Si costeggia, con salite e discese, il fianco della montagna con una rada vegetazione mediterranea, finchè non si arriva ad uno spiazzo che funge da capolionea.
Scendiamo e proseguiamo il tragitto a piedi.
Attraversiamo il ponte sopra il punto di confluenza del rio Ruggiero con il rio Folea e si continua costeggiando il vallone di quest’ultimo. Il percorso si inerpica in mezzo ad una fitta vegetazione aspromontina, facendo gustare, ognitanto, bellissimi tratti del rio con laghetti, che lasciano il viandante estasiato per la loro bellezza. Dopo venti minuti circa, arriviamo ad un laghetto formato dall’acqua della cascata del Marmarico che, con i suoi tre salti, dimostra l’unicità di madre natura.Fatte alcune foto, ci immergiamo nelle acque del laghetto, la cui freschezza lascia senza fiato e calmano dalla calura estiva. Proseguiamo per un sentiero e giungiamo al secondo salto dove si trova un altro laghetto dal quale, arrampicandosi sulla roccia, si arriva al primo salto, dove si gode la vista
completa di questo angolo di paradiso. In basso le persone si vedono piccole e
ciò fa capire l’altezza a cui ci troviamo, oltreché a pensare a come siamo piccoli
L’ora e mezza accordata con l’autista sta terminando. Lasciamo dietro di noi il magico mondo del quale abbiamo goduto. Lungo il sentiero incontriamo altre persone che vanno alla cascata; famiglie con bambini appresso, giovani, che vivranno l’emozione provata da noi difronte alla bellezza dell’Aspromonte.
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