SPERANZA
Quanti sono i palazzi in Roma e quanti sono quelli disseminati nella Nazione che accolgono massime, uniche, fondamentali, indispensabili funzioni dello Stato o di sue articolazioni pagando affitti? Quanti sono gli edifici di pubblica proprietà che sono vuoti e da anni deperiscono abbandonati nel degrado nella capitale e disseminati in tutta la nostra Italia? Invece di fare l’inventario per svendere ai privati le nostre sempre e comunque pregiate proprietà, perché non fare un piano per il loro pubblico riutilizzo? Le spese per le ristrutturazioni, manutenzioni e gestioni sono più economiche del totale della somma pagata per gli affitti e spese varie di gestioni. Con il risparmio ottenuto con le case tricolori, al posto dei costi di tanti affitti e di tanti abbandoni, il popolo trova grande giovamento. (Ricordo da un racconto di Tirella).
F A N T A S T I C A S I N T E S I
Stasera ho ripercorso
come turista curioso
quei luoghi vicini
eppur finora sconosciuti.
Scoperti per loro grazia
e ricercati di nuovo
per il bisogno di rivedere
amate sembianze
che al mio intimo ansioso
donano inusitate speranze.
Rimirare il paesaggio
con nuovi occhi sognare
dell’intatto etrusco
dalla modernità nascosto
dalla insensibilità dimenticato.
Trafigge la bellezza naturale
il raffigurar di ruderi
famosi nel tempo trascorso.
Non si può ignorare
il palpitare del cuore natìo
che vuole vivere
nell’insieme uniti
passato-presente-futuro.
E’ il canto
dell’amore incompreso
questo?
Non so.
La mia terra ancora ricerco
nel volteggiar amo apparir fantasma
Principe ogni-presente
ombra invisibile ma percepito
in ispirito gioirle vicino.
Ah, donzella castellana!
Nel collinoso bosco fantastico
camminiamo misteriosi.
Ma è un sogno finito?
-Renzo Mazzetti-
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