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Le Ceneri del Passato. La forza evocativa del cinema nell'opera di Giuseppe Ghigi.
Creato il 05 luglio 2014 da Cirano2tempo del centenario della Prima Guerra Mondiale, occasione per studiare, approfondire, riguardare quello che rimane uno degli avvenimenti che più hanno inciso nella storia dell'uomo moderno.
Vera cesura che chiude il "lungo '800" e deturpa, come uno squarcio su una tela, la bellezza effimera della Belle Epoque.
Uno degli aspetti più interessanti, nel tornare a soffermarsi sugli avvenimenti, riguarda il fatto che ci troviamo di fronte al primo conflitto coperto mediaticamente a tutto campo, dalla stampa, dalla fotografia, dalla radio e per la prima volta dal cinema.
Da questo punto di vista risulta interessante il libro edito da Rubbettino, Le Ceneri del Passato. Il cinema racconta la Grande Guerra, firmato da Giuseppe Ghigi critico cinematografico e docente della Cà Foscari di Venezia.
La cosa più stimolante del testo, che esce nella bella ed elegante collana Lo schermo e la Storia, è la sua struttura.
L'autore infatti, procede per nuclei tematici trasversali, assumendo di volta in volta il punto di vista e i vari "sguardi" delle nazioni e dei popoli in guerra, nei confronti dei quali il cinema svolse a più riprese forti influenze pro o contro la guerra.
Altra forza dell'opera, è la capacità di mescolare le fonti classiche della storiografia con quelle cinematografiche, in tal senso risulta ricco e ben suddiviso è l'apparato della bibliografia e il corredo fotografico.
Come insegnante ho potuto apprezzare i numerosi richiami alla letteratura e al costante dialogo che il cinema da subito è riuscito ad attivare con essa, proprio a partire dalla prima guerra mondiale, del resto molti dei capolavori in celluloide sono tratti da grandi romanzi ispirati all'esperienza del conflitto.
Un libro di ampio respiro quindi, scritto con una prosa ammirevole, in grado di condurre il lettore a quella "curiositas" che questo tipo di testi dovrebbe attivare, ovvero quella di andare a ricercare altri film e altri libri citati e spiegati in maniera coinvolgente.
scena tratta da "J'accuse" di Abel Gance (1919)
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