English: Dr Balanzone year 1653 Italiano: Dottor Balanzone anno 1653 (Photo credit: Wikipedia)
B come Balanzone. O meglio come dottor Balanzone, maschera carnevalesca di origine Bolognese. Si presenta al primo appuntamento con un grande inchino, sventolando sul vostro viso fresco di maquillage, il suo tabarro nero. Si toglie con enfasi, ansimando non poco per il troppo Lambrusco ingurgitato, tanto di cappello, tenendo però la maschera nera, adagiata sulla fronte e sul suo naso aquilino. Potrebbe sembrarvi a prima vista, un galant e gentil uomo e voi rimarreste di certo piacevolmente stupite, sicure che avete trovato l’uomo da impalmare. State guardia care donzellette, questo tipo di corteggiatore non è sicuramente facile da riconoscere e da trattare. A volte si presenta come dottor Graziano e basta, oppure Dottor Baloardo, ma vi consiglio di drizzare i riccioli quando vi si presenta con il nome di Dottor Lombardi. Sta a significare che è già affacendato e servitore di un’altra padrona, e voi sareste…ehm.. la seconda. Non è più di primo pelo, ha una scoliosi molto marcata, in compenso è molto vanitoso e superficiale. Egli non tiene in considerazione l’eventuale signorina da conquistare, non le fa mai complimenti, ma li pretende. Non nota se la dama è stata dalla parrucchiera e ha cambiato il taglio ed il colore dei capelli grande demerito e punti in meno a suo favore. Parla troppo, con termini maccheronici fatti passare per discorsi importanti e pieni di saggezza. Come tutti i dottori in giurisprudenza, alias Avvocati, racconta una marea di frottole, bugie plateali per suggestionare le prede, balle al quadrato, raccontando che è ricco possidente terriero, invece non tiene nemmeno gli occhi per piangere! Si atteggia a Ministro della Giustizia, vuole avere sempre l’ultima parola ed è pedante e roboante a più non posso. Ma la dama, avveduta e “sgarullata” ovvero furbina, non è convinta di ciò che lui vuol far credere e non comprende nulla di quegli interminabili discorsi, conditi con alito pesante e parolone greco/latine, lingue che egli non conosce affatto! Poverina, guarda male e con sopracciglio rialzato, questo esemplare umano che pare un manichino di legno: indossa solo e sempre abiti nero pece di prete, ( cioè il famoso prete a letto, in inverno però!), casacche a palandrana, camicie bianche con colletto inamidato e rigido, pantaloni rigonfi che arrivano solo fino al tozzo ginocchio. In estate e in inverno. Si chiede smarrita, come mai, in inverno, dato il clima austero e gelido delle giornate Bolognesi, come faccia a non avere le gambe dal ginocchio in giù gelate, ma è semplice: indossa tre paia di calzamaglia in tinta con il colore delle sue gambe. Per far sembrare la gamba naturale, fa applicare prima alle merciaie, quelle di una volta, peli finti sulle calze, cosicché potrebbe sembrare che lui sia uomo temprato e insensibile al freddo e al gelo. Come al caldo torrido e alla pioggia. Ma vi ricordo, care prede che “sembrare e non essere è come filare, non tessere”. Bianca Docet, sempre ed ovunque. La signorina in questione si chiederà a questo punto contrita e piangente, come farà a fargli irrigidire quel………….colletto, dal momento che odia stirare. Infatti lei è di Bologna, non di Modena, ed è risaputo e arcinoto che le donne di Modena “odiano stirare”.Però sanno fare l’amore, ma questo non basta per catturarle. Il nostro caro dottor Balanzone, fa anche un uso smodato dil vino rosso ben corposo e pieno, adora mangiare cappelletti, tortelli e lasagne e per questo farà molta fatica a conquistare una donna d’oggigiorno, sempre intenta a far carriera, fuori casa tutto il giorno ed alla sera: quattro salti in padella. Ah! Dimenticavo, conservate la padella per dargliela in testa e sulla pancia pronunciata, così questo fellone butta la maschera e si rivela per quello che è veramente.
Nel bene e nel male, nella salute e nella malattia, nella gioia e nel dolore, con voi! Fabiana.
mortadella in the back, gnocco fritto, salame, and lambrusco. trattoria gigina, bologna (Photo credit: Wikipedia)