Il pendolo di Foucault (Umberto Eco)
"... questo romanzo magico sulla magia, questo romanzo misterioso sul segreto e sulla creatività della finzione, questo romanzo tumultuoso, questo romanzo luminoso su un mondo sotterraneo..." (Jacques Le Goff, L'Espresso); "... come in un ricchissimo "Alice nel paese delle meraviglie" per adulti che hanno conservato le angosce dell'infanzia..." (Furio Colombo, La Stampa); "Sono convinto che un giudizio serio su quest'opera (che è comunque straordinaria, anche a prima lettura) può essere dato solo se tien conto della continuità di una linea critico-teorica che ha continuato a maturare nell'arco di trent'anni." (Antonio Porta, Corriere della Sera); "Il messaggio del suo libro, se letto - come bisogna fare - come un libro sui misteri della fine del XX secolo, potrebbe anche voler dire che la storia da lui raccontata non è ancora finita..." (Alberto Asor Rosa, La Repubblica); "Si chiude il libro con la sensazione di aver compiuto un'esperienza necessaria... E' il grande libro sul vuoto di questi anni, e lo dichiara, se appena uno sa leggere. Ed è il duro, metallico libro che insegna a vivere con questo vuoto, a diventare adulti nell'unico tempo concesso." (Severino Cesari, il Manifesto); "Il "pendolo" è libro superiore al "Nome della rosa", pur se meno organico, proprio in quanto vi si incontra anche un Eco che non è più ludico ma, come dice Mondo, 'ha messo in gioco tutto se stesso'." (Maria Corti, L'Indice).Ho incontrato la mia copia al mercatino dell'usato ed è venuta via con me! Controllando gli elenchi delle Challenges a cui partecipo, ho scoperto che questo volume va bene anche per la 1001 Libri da Leggere e per la lettera P della Alphabet Challenge!