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Le cinque cose che odio in un testo

Creato il 26 aprile 2013 da Nerifondi @NeriFondi

Buongiorno e bentornati.

Le cinque cose che odio in un testo
La classifica di oggi è frutto di una lunga serie di letture di molteplici generi, che mi hanno portato a definire quali sono le cinque cose che odio in un testo scritto, di qualunque tipologia.
Va da sé che questa classifica sarà piuttosto generica, ma credo che molti di voi si ritroveranno in quello che scriverò.

Ma cominciamo:

1 – Errori Grammaticali

In principio furono gli errori grammaticali.
Niente di più fastidioso, a mio avviso, che leggere un testo pieno di errori. Perché sono d’accordo che gli errori di battitura possano esistere, ma quelli sono tutta un’altra storia.
La grammatica va conosciuta.

2 – Impaginazioni Sballate

Avete presente il tastino “giustifica”? Ecco, la sua esistenza sembra sconosciuta a moltissime persone, che ovviamente pensano di poter presentare un testo in cui la lunghezza di una riga differenzia da quella della successiva con un andamento che causa solamente mal di testa.

3 – Caratteri Improponibili

Escludendo i titoli e altre piccole cose, mi domando: ma costa tanto usare un carattere leggibile? Ce ne sono tanti, quindi che bisogno c’è di usare dei caratteri che sembrano più degli ideogrammi che delle lettere?

4 – Sfondi Improbabili

Esistono tante possibilità per creare uno sfondo per un testo, ma la regola principale è che il testo deve essere leggibile! Si può usare anche lo sfondo più bello della storia degli sfondi, ma se il testo è illeggibile, tanti cari saluti.
Piccolo suggerimento: se usate una scritta bianca e gli create un piccolo bordo nero intorno, si leggerà su qualunque sfondo.

5 – Le Abbreviazioni

Prima o poi farò un articolo dedicato a questo argomento, ma per ora mi limito a dirvi questo: padroneggiamo – non tutti – la lingua più bella del mondo. Vi prego, non storpiatela con tutte quelle abbreviazioni.

BONUS – Gli Accenti

Avete mai notato che nella nostra lingua si usano due tipi di accenti? Ecco, bisognerebbe ricordarsi quali parole vogliono l’accento grave e quali l’accento acuto, ma soprattutto quali parole vogliono l’accento, come per esempio la nostra meravigliosa e tanto bistrattata parolina “sì”.

Ecco, direi che questo era tutto. Ora mi piacerebbe sapere quali sono le cose che voi odiate in un testo. Vi aspetto!

Alla prossima!

NeriFondiSigillo



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