C’era una volta una chiesa assoluta, intollerante ed inquisitoria; oggi c’è una chiesa, e sto parlando sopratutto della chiesa cattolica, che cerca di replicare e di difendersi da orribile accuse emergendo come una comunità gerarchica senz’altro in difficoltà, sens’altro con qualche problema di troppo.
Ma cominciamo dall’inizio: Irlanda, Inghilterra, Stati Uniti, Olanda, Belgio (solo per citarne alcuni) e la stessa Italia sono diventati/e teatro di scandali e di delitti innominabili quali la profanazione dei bambini. Dagli anni cinquanta l’alta gerarchia fu informata di questo ma per timore di nuocere all’immagine intoccabile della Santa Sede e del suo massimo Vicario, tutto è sempre stato o messo a tacere o ridotto a semplice caso isolato e quindi non ritenibile degno d’attenzione.
Ora le testimonianze, le denuncie e le notizie corrono su tutti i giornali del mondo, diversi talk-show affrontano il problema con i loro giornalisti e con le loro informazioni rese ancora più orrificanti e disturbatrici dalla parola stessa degli abusati che finalmente hanno trovato il coraggio di uscire allo scoperto e di rendere pubblico il loro disagio, la loro sofferenza, il loro pianto.
Tra i testimoni c’è di tutto; donne adulte un tempo bambine seviziate oggi obbligate a prendere psicofarmaci per tutta la vita per combattere la loro depressione; uomini adulti un tempo bambini seviziati che hanno perso oggi completamente fiducia nella chiesa, in quella chiesa che anzichè proteggerli ed amarli li ha usati e offesi. Non solo, il comportamento di questi preti, di questi vescovi, di questi ministri del Signore sta screditando o rischia di compromettere in parte il buon operato di tutti quelli che invece sono rimasti e sono sempre stati degni della tonaca che indossano.
Come non essere obbligati a soffermarci a riflettere? In tempi di cresime e di comunioni ci si guarda intorno e addosso smarriti e molti di noi, quelli meno avvezzi al confronto, quelli abituati ad accettare una verità calata dall’alto senza discuterla, non sanno proprio cosa dire, cosa rispondere, e viene spontanea una sola semplice domanda: “Perchè la Chiesa ha taciuto, ha coperto o è intervenuta solo quando non ha più potuto evitarlo, lasciando che centinaia di bambini continuassero a essere profanati da mani e da occhi indegni che ora rappresentano il peggiore degli inferni stessi dentro la chiesa stessa?
Mi ritornano in mente la accuse degli ebrei contro il silenzio della chiesa durante il nazismo; potrei allora aggiungere il silenzio della chiesa per i fatti che stanno accadendo a Potenza dove un cadavere morto ammazzato è stato rinvenuto nel sottotetto di una chiesa dopo ben diciassette anni dalla sua scomparsa…
Per questo delitto è stato indagato un uomo che all’epoca dei fatti era solo un ragazzo che sarebbe potuto essere stato fermato dal compiere altri delitti: oggi quest’uomo è stato invece arrestato in Inghilterra perchè accusato di avere ucciso con un rituale a dir poco macabro una vicina di casa, moglie e madre felice (un tempo) di due figli. Sembra addirittura che la catena dei delitti non sia finita, non si esaurisca qui…
Insomma, da un lato credo che qualcosa stia veramente cambiando nel sentire comune, rieccheggiano foriere di verità le parole dostoevskiane che individuavano nella figura del santo pontefice le colpe e le minacce funeste del santo Inquisitore affatto preoccupato della salvezza delle sue anime ma piuttosto solo preoccupato della salvezza della propria chiesa là dove la chiesa diventa una mera istituzione, un mero titolo che deve preservare le sue quotazoni in borsa, che deve rimanere alto e indisturbato da sguardi indiscreti.
Ma la chiesa non è e non dovrebbe essere sopratutto una comunità di persone, uomini donne e bambini, che si riconoscono fratelli nel nome del Vangelo e che si mettono al servizio l’uno dell’altro nel rispetto delle leggi divine che non sono altro che le leggi umane senza le quali la nostra società non sarebbe che un ammasso di orgie violente e fuori di ogni controllo???
Per essere pratici e chiari, le maggiori questioni oggi sul tavolo della gerarchia ecclesiastica sono le seguenti: la chiesa dovrebbe (forse) rivedere alcune sue caratteristiche non più ritenibili, a mio modestissimo avviso, insindacabili, ossia il dogma dell’infallibilità papale, l’obbligo del celibato dei preti e il divieto del ministero femminile.
Il dogma dell’infallibilità papale per la semplice ragione che è ormai insostenibile, è un controsenso e un ossimoro palese, visto che il Papa è solo un uomo e diventa rappresentante di Cristo solo in quanto portavoce della sua parola ma non incarnazione vivente della sua perfezione. Ognuno di noi può diventare espressione reale di questo modello di bontà solo se propriamente investito della grazia divina ma la grazia divina è un dono misterioso e non sancibile e codificabile in una legge e meno che meno in un dogma che per eccellenza è da concepirsi come qualcosa di trascendente nella sua possibile comprensione ed accezione.
Il celibato ai preti in quanto così come accade in quasi tutti i sistemi religiosi monoteistici dovrebbe potere essere il singolo a scegliere se vuole percorrere all’interno di un cammino di consacrazione il cammino del celibato, sempre aperto e possibile, al cammino del non celibato, inteso nella sua assoluta normalità e nella sua perfetta conciliabilità con una vita offerta comunque al Signore.
Il divieto del ministero femminile in quanto così come posta, la chiesa, soprattutto quella cattolica, rimane fortemente maschilista nel suo ordinamento, per quanto se ne dica, per quanto lo si voglia negare affermando che nelle comunità locali, nelle parrocchie vive ed opera tutto un popolo unito fatto di uomini e donne e bambini… Già il popolo tutto che viene invitato alla soglia del banchetto eucaristico, però basta un divorzio per negare questo stesso banchetto a un fedele che di fatto rimane o potrebbe rimanere un ottimo cristiano nonostante il suo orribile peccato, quello di essersi risposato…Ma se risposarsi è uno scandalo per la chiesa, come definirebbe oggi questa stessa chiesa l’innominabile delitto di cui oggi viene accusata?
Io amo la chiesa, quella che si mette al servizio degli ultimi e quella che opera realmente per la salvezza delle anime; la Chiesa non dovrebbe mai dimenticarsi di questo suo prioritario se non unico compito e se l’ha fatto in passato, ebbene, adesso che faccia qualcosa di serio e di credibile per riscattare le sue stesse colpe, che poi sono le nostre stesse colpe, di cui però noi non ci siamo mai nè scherniti nè illusi.