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Le contraddizioni sulla ricostruzione dell'Aquila

Creato il 21 agosto 2012 da Apietrarota

Sappiamo quanto il terremoto dell'aprile 2009 abbia inferto dure ferite al patrimonio immobiliare e non solo, della città capoluogo dell'Abruzzo . Mentre la periferia ha ripreso quasi una vita normale e la ricostruzione è in fase avanzata, la zona rossa del centro storico stà ancora aspettando decisioni circa la ricostruzione non solo degli edifici storici (chiese, palazzi , edifici pubblici ecc.) ma anche delle abitazioni civili private che per vetustà e per aver subito le scosse più forti, hanno i segni irreparabili delle scosse (cosi appare a prima vista). Al contrario si stà realizzando un Auditorium ( provvisorio perchè costruito totalmente in legno) dal costo di circa 6-7 milioni di euro progettato dal maestro Arh.Renzo Piano allo scopo di ridare vita e vigore alla zona più vicina al centro storico . La motivazione che si adduce è senz'altro meritevole e non senza basi di verità, ma ci si chiede se la priorità rispetto a tanti altri problemi che gli amministratori hanno da risolvere fosse al primo posto. Il mio è assolutamente un pensiero personale, ma penso che forse se a l'Aquila ci fossero 300 problemi quello dell'Auditorium sarebbe stato il 301 esimo , senza comunque fare critiche al progetto in sé di cui non ho le conoscenze e le capacità per poterlo fare. Non so quale possa essere la scelta migliore per recuperare il centro storico dell'Aquila, ma penso che non sarà possibile riavere la stessa urbanistica cosi come prima del sisma. Gli aquilani ben presto prenderanno coscienza delle difficoltà che si incontrerebbero per la ricostruzione del centro storico allo stato pre-terremoto. Prefiguro quindi una città che avrà come base storica i palazzi storici, chiese ed edifici pubblici , ma che le abitazioni civili e private , dopo la loro demolizione verranno diversamente riposizionate in modo tale che si possano ricavare spazi verdi, strade percorribili , piazze spaziose ecc. La storia ci insegna che ogni evento calamitoso più o meno grave modifica il territorio, il sisma dell'Aquila non farà eccezione , nel corso degli anni a venire si dirà “ questa piazza, questa strada, queste costruzioni sono frutto del terremoto dell'aprile del 2009 “ . E' inevitabile che il sisma non lasci nel tempo il suo segno indelebile. Gli amministratori quindi oltre ad essere sensibili alle richieste ed alle volontà dei cittadini, a mio avviso, dovranno tener conto delle sopravvenute esigenze d'ordine urbanistico che il progresso impone. Miglior viabilità, necessità di parcheggi idonei, spazi verdi, zone di interesse turistico e di svago, oltre alla necessità di favorire il reinsediamento delle attività. Immagino insomma un connubio di antico e di moderno con maggior sviluppo in senso verticale per l'insediamento degli aquilani che hanno visto distrutto il proprio alloggio, considerato che le nuove costruzioni saranno edificate secondo nuove tecniche antisismiche. Negli anni successivi al terremoto ho notato che le attività artigianali e commerciali si sono trasferite verso la periferia su strutture provvisorie altre no, mentre sono proliferate attività di Bed and Breakfast L'aquila allo scopo di sopperire alle capacità recettive di alberghi non agibili e di offrire alloggio ai lavoratori che provengono da diverse regioni italiane impegnati nella ricostruzione .   ----------------------------- Questa ed altre notizie le trovi su www.CorrieredelWeb.it - L'informazione fuori e dentro la Rete. Chiedi l'accredito stampa alla redazione del CorrieredelWeb.it per pubblicare le tue news.

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