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Le copertine dei Serpenti – Bigbang

Creato il 22 gennaio 2013 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

Strani oggetti le copertine. Più sono vuote più sono forti, perché fanno scudo al libro proteggendolo dagli attacchi del mondo. Tutto quel che c’è fuori dal libro sembra fermarsi sulla soglia, dove viene gentilmente invitato a girare alla larga. La copertina vuota si fa portavoce del testo. Grazie, ci difendiamo da soli, dicono i contenuti. Insomma, una copertina bianca è una diga, è il vuoto che più pieno non si può. E la copertina illustrata? È uno specchio, un contenitore del mondo che si avvicina al testo e lo seduce in una cornice rettangolare e gli chiede: Ti piaccio? Ti somiglio?

Le copertine sono dialoghi del testo con il mondo e il lettore. Con la rubrica Le copertine dei Serpenti vogliamo partecipare al dialogo, e per l’occasione di questo inizio abbiamo scelto una copertina che parla – con voce decisa, del resto – di inizi, giustamente.

L’autore è Maurizio Ceccato. L’idea è ironica, ruspante, è una copertina che si guarda e si legge, e se si gira l’oggetto si trova una quarta che rimanda necessariamente alla prima. Poi si confrontano le due e si fa avanti e indietro per un certo tempo. Infine si apre il libro. 

Le copertine dei Serpenti – Bigbang

Cronache dal big-bang
L’unica gioia al mondo è cominciare
A cura di Fabio Pietrangeli e Lidia Sirianni
Hacca, 2011
pp.224, 14,00 €


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