Simoncelli è morto. Mio figlio alle 11.30 mi avvisa di ciò e per quanto segua poco le corse e la notizia di quest’anno è il calvario di risultati di Valentino Rossi, rimango con un vuoto dentro.
Credo che la scorsa settimana o l’altra, sia salito sul podio e ricordavo il suo nome relativamente ai duelli con Dovizioso. Vedo la foto e mi ricordo di aver visto questo volto, scapigliato e ricco di vivacità.
Banale: le corse son pericolose, perchè corrono , lo sanno già. Tutto vero ma nel vedere una bandiera italiana, l’inno suonato e cantato nei più lontani luoghi del mondo è un’emozione anche , per chi sta comodo e seduto in una sedia (non tutti hanno una poltrona).
La corsa oggi è parola per ricordare le difficoltà per vivere o sopravvivere, alla ricerca di lavoro, sicurezze, amore. Qui si corre perchè il destino, l’amore per un mezzo mecanico, anche la celebrità è bussata , in un certo giorno, alla porta della sua vita.
Lascia un vuoto per chi ama lo sport e la nascita di nuovi talenti che ci fanno sentire dei bravi italiani. Solo una foto ricordo e tante immagini della tv.