Lo scorso mese di settembre FrenckCinema ha aperto la porta al cinema nostrano indipendente dando spazio ai giovani registi esordienti per farsi pubblicità inviandomi il loro materiale attraverso mail.
Il primo progetto che ho avuto il piacere di sponsorizzare è stato il cortometraggio del regista marchigiano Michele Torbidoni intitolato La Cosa in Cima alle Scale, un horror dal forte tono anni 80 con un budget poco superiore ai 25 mila euro.
A distanza di mesi dal piccolo articolo che avevo scritto per pubblicizzare il lavoro di Torbidoni ho avuto il piacere di ricevere dallo stesso regista una copia omaggio del dvd con il corto terminato e pronto per lo scontro con la critica.
Del regista a dire la verità prima di questo primo contatto non ne avevo mai sentito parlare, questo dovuto alla mia lontananza dal cinema indipendente, poi facendo qualche ricerca ho scoperto un suo precedente lavoro di altissima qualità intitolato The Net.
Come in The Net, Torbidoni riesce a dare una sua forte impronta grazie ad una sceneggiatura molto ben strutturata e farcita di ricordi storici del personaggio principale, bella il passaggio tra passato e presente con un uso della timeline cinematografica da grande profeta del cinema.
In alcune scene purtroppo si è sentita un pò la lontananza dal cinema in se sottolineando la natura del progetto che rimane un corto, anche se di qualità.
Gli attori del cast son sembrati molto intraprendenti anche avendo, alcuni di loro, poche esperienze cinematografiche, su tutti, ed era prevedibile, spicca l'interpretazione della stella del corto Gianluca D'Ercole.
Visto già in "La Polinesia è sotto casa" , D'Ercole ha saputo dare una personalità al protagonista dandogli allo stesso tempo un'aria matura ed una parte nascosta ancora bambina ed in cerca di riscatto.
Luca Moretti e Gaia Benassi hanno interpretato con qualche piccola riserva il ruolo dei genitori del piccolo protagonista nel passato, in particolare mi è sembrato troppo statico il personaggio della Gaia, i due comunque non hanno avuto poche scene per poter esprire al meglio il loro potenziale.
Un piccolo discorso va fatto al piccolo Alberto Valletta, nel corto interpreta il protagonista da piccolo, chiaro che si tratti di un esordiente, ma comunque resta il fatto che la sua gestualità fa presagire molti margini di miglioramente per il proseguio della sua carriera.
Siccome si tratta di un horror votato su di un fenomeno paranormale con qualcosa che si cela nell'oscurità era previdibile che due parole sarebbero state dedicate agli effetti speciali.
Abituato oramai dal massiccio uso di CGI ed effetti al limite della realtà questi visti in La Cosa in Cima alle Scale sembrano veramente poca roba, ma se vado a fare un confronto con i suoi diretti interessati, non solo italiani, mi accorgo che si tratta di un vero miracolo italiano.
Il mostro che alla fine spunta dalla cima delle scale ha un qualcosa di psichedelico e mistico allo stesso tempo, gli effetti utilizzati seppur artigianali o quasi, mantengono un tasso di teatralità molto alto dando comunque a colui che li osserva una buona sensazione visiva.
Chiaro che si sarebbe potuto fare molto di più, ma stiamo sempre parlando di un corto italiano con tanto di piccole cifre stanziate dallo stato e dalle commissioni cinematografiche preposte.
In conclusione posso affermare di aver passato 21 minuti con un discreto intrattenimento, il corto è come un'arma a doppio taglio, ha infatti il potere di incollarti alla tv per tutto il tempo come quello di farti staccare la spina appena dopo la prima battuta, Michele Torbidoni a mio modesto parere può per questo ritenersi soddisfatto per aver realizzato un corto con tanta qualità a prezzo basso.
Per info e spedizione di materiale per sponsorizzare il vostro materiale su FrenckCinema inviatemi una mail a [email protected] sarò lieto di dire la mia sul vostro lavoro.
Frenck