Di sera sento le cose a cui sono forzata, si separano i vestiti e la loro tinta dalla caligine del corpo, si sciolgono le cose che ho mangiato in un nutrimento basso perché sono state troppe e artefatte, le spalle, il fuso della schiena, le cartilagini sono sempre meno ingenue, la pelle si veste di una morbidezza untuosa, asciugata da nessun vento. Capisco che vogliono prenderci con una maleducazione progressiva, un guadagnare terreno e spazi - spazi di sogno e di possibilità - di luci, di pozioni molto ricche, di sicurezza e di sintetico. Ma io posso ancora scavalcare un recinto per guardare l'erba. Sono ancora sveglia.