Le cose che ho colto sotto l'ombrellone

Creato il 06 agosto 2012 da Fabio1983
Sono rientrato a lavoro dopo cinque miseri giorni di stop (i giorni di vacanza sono sempre troppo pochi, ma meglio di niente) che mi hanno aiutato a scrutare quello che mediaticamente viene definito per comodità “l'italiano medio”. Intanto, un'osservazione: in pochi leggono i giornali sotto l'ombrellone (circostanza frequente anni fa). E non credete a chi vi racconta che ciò è normale per via dell'utilizzo sempre più diffuso di smartphone e tablet. Nel primo caso erano comunque in pochi ad avere gli occhi puntati assiduamente sul proprio telefono, mentre il secondo non è pervenuto: iPad in spiaggia, per intenderci, non ne ho visti.Io ero tra i pochi sotto l'ombrellone con il giornale (sono stato anche sotto il sole senza giornale, se è per questo) e la sensazione che ho avuto è che a nessuno, quasi a nessuno, interessi molto del ruolo della Bce, di eventuali memorandum, della decisione che prenderà la Corte costituzionale tedesca sul fiscal compact e sul meccanismo di stabilità permanente. Mi è sembrato, piuttosto, che le persone si preoccupino delle tasse, dei soldi che non ci sono, dell'impossibilità di fare una vacanza che non sia il soggiorno nella casa dei suoceri al mare. Questo, almeno, a sentire i discorsi dei vicini di ombrellone. Allora mi sono chiesto se non sia vagamente colpa della classe politica, impegnata a difendere o ad attaccare l'operato di Monti alla bisogna, per mero calcolo opportunistico. Quella stessa classe politica, del resto, sarà ben presto impegnata in una campagna elettorale che dovrà necessariamente bandire i toni aspri per spiegare ai cittadini che sì, d'accordo, nessuno vuole cedere ai dettami di Bruxelles, ma che qualche compromesso sarà ad ogni modo obbligato e che perciò le tasse magari diminuiranno un po', ma solo un po', ecco (la finanza creativa non è il nostro forte), che i soldi per fare una vacanza che non sia il soggiorno nella casa dei suoceri al mare forse non ci saranno neppure l'anno prossimo e che quei problemoni da economisti premi Nobel che si sentono in tv hanno ripercussioni sul lavoro e quindi sulle nostre tasche. Invece le interviste ai Casini (che approva Monti, corre da solo e poi inciucia con il Pd e se avanza tempo anche con Sel) o ai De Magistris (che vuole la lista arancione, il partito dei sindaci di cui non si capisce chi saranno i pochi ad aderire oltre ai soliti noti), o ai Vendola (che fa a cazzotti con Buttiglione anche se quest'ultimo dice che non vuole fare a cazzotti con Vendola) o di tutti coloro che non intendono “farsi fare l'esame del sangue” dagli altri, è quanto di più surreale possiamo assistere in questo momento. E la seconda sensazione che ho avuto è che chi può ancora permettersi lettino e ombrellone non abbia alcuna intenzione di capirli questi giochetti, ammesso e non concesso che spenda una parte del suo tempo per provarci.

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