Un’ estetica inadeguata e poco piacevole bisognosa di emozioni e desiderosa di trasmetterne. Un’umanità imperfetta animata da creature disequilibrate, al limite dell’emarginazione che si illuminano di salvezza nel momento stesso in cui vi è lo scambio emotivo e dialogo con l’artista che le ha create. Un palcoscenico decadente e alienante dove si ride della disarmonia, dove il grottesco si rivela con la presunzione di piacere; corpi che celano segreti e paure, ombre vive prossime alla caduta, immobili figure “baconiane” che ci turbano alla vista e scuotono l’animo.
Nella pittura di Sergio Padovani, i corpi sono luoghi che emergono dall’abisso per mostrarsi … sono componenti dell’animo dell’artista che si svelano, si fanno luce in un istante e ci guidano lungo percorsi cromatici fatti di nero, bianco, grigio di Payne e bitume. Negli scenari creati tutti i protagonisti sono vittime e carnefici della loro arroganza, di volersi mostrare in fotogrammi che esasperano gli sguardi e le mimiche facciali.
Fino al 7 gennaio è possibile ammirare alcune opere dell’artista nella mostra “Le vostre ombre assomigliano a ghigliottine” allestita presso il misterioso villino “Sourmilk”.
Per info: www.sourmilk.it
T.iG.er