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Le cronache del ghiaccio e del fuoco, un mondo costruito sull’inganno

Creato il 10 agosto 2011 da Martinaframmartino

Le cronache del ghiaccio e del fuoco, un mondo costruito sull’inganno

Cosa?

Cosa cosa cosa?

No, aspetta.

Cosa stai dicendo?

Questo cambia tutto, e ho bisogno di tempo per assimilarlo.

 

Sto leggendo A Dance with Dragons. Avrei potuto anche aspettare l’edizione italiana, che comunque comprerò, ma ho preferito iniziare subito la lettura di Dance. Non perché non avessi niente da leggere, o perché non sia in grado di aspettare i tempi di traduzione. Ho aspettato la traduzione del quarto romanzo di Jordan per nove anni, con Martin non siamo neanche andati vicini a questa cifra. Solo che, a differenza degli anni ’90 e dei primi anni del nuovo millennio, ora scrivo per FantasyMagazine. Mi diverto molto a scrivere, il problema è che per poterlo fare devo leggere, e non solo libri. Alcuni siti, e alcuni blog, li visito tutti i giorni.

Così sono incappata in uno spoiler di Knife of Dreams di Robert Jordan. E poi in un altro. E poi in un altro ancora. Non ci puoi fare niente, o non leggi o sei sempre a rischio spoiler. E una volta che hai letto la fatidica frase non puoi far finta di non averla letta, o dimenticala apposta. Tu sai, e leggerai il libro con questa consapevolezza.

Ora che Knife of Dreams è stato tradotto come La lama dei sogni conoscevo già tutti gli avvenimenti principali. Il libro è talmente bello che mi sono divertita lo stesso, ma non è stata la stessa cosa. Così, quando mi è casualmente caduto l’occhio sull’edizione economica di The Gathering Storm, l’ho comprato. Avevo già subito un paio di spoiler, e per i miei gusti erano due di troppo. Mentre lo stavo leggendo è uscita la versione rilegata di Towers of Midnight. Ovviamente ho comprato anche quello. Sono passata da un Jordan all’altro, ed è abbastanza raro che io, anche potendo, legga due libri di fila dello stesso autore. Jordan però è uno di quei pochi scrittori che scavalcano regolarmente gli altri nelle mie liste di lettura, così, ora della pubblicazione di Presagi di tempesta, traduzione di The Gathering Storm, io avevo già letto anche il suo seguito.

Le cronache del ghiaccio e del fuoco, un mondo costruito sull’inganno

Un drago di Michael Kormack

Con Martin vale lo stesso discorso: non voglio spoiler, quindi sto leggendo A Dance with Dragons. E non faccio spoiler, a meno di non specificarlo chiaramente prima di farli. Certo non faccio spoiler su romanzi inediti in italiano. Perciò i commenti che faccio qui sono piuttosto vaghi, quando arriverete dove sono io mi capirete, per ora mi limito a mettere giù qualche pensiero un po’ confuso.

 

Cosa? dicevo.

Ci ha presi in giro tutto il tempo. Suppongo che dentro di sé morisse dal ridere per ciò che ha fatto, o per ciò che sapeva che avrebbe fatto.

Che George R.R. Martin fosse un bugiardo di prima grandezza lo sapevamo già. Ore viene confermato una volta di più: Le cronache del ghiaccio e del fuoco sono una saga basata sulle bugie. Lo ha detto chiaramente nelle interviste Martin: lui mostra la verità che conoscono i personaggi. Ma se a loro viene detta una bugia e ci cascano? Di solito se è costruita bene ci caschiamo anche noi.

All’inizio subiamo almeno tre bugie di portata notevole. La prima l’abbiamo smascherata, anche se per ora Martin non ha confessato il suo delitto. È la vecchia teoria R+L=J, teoria solo perché Martin non ha ancora detto la verità. Gli indizi però sono tanti, e quando li si inizia a vedere non rimane alcun dubbio.

La seconda viene confessata direttamente dal colpevole nell’ultimo capitolo di Alayne in Il portale delle tenebre. Se non sapete chi sia Alayne non c’è bisogno che lo dica io, e in realtà è solo dal volume successivo che alcuni capitoli sono dedicati a lei, comunque qualcuno finalmente si toglie la maschera, aiutato in questo anche dalle parole sventate di un’altra persona che alla fine ottiene ciò che si merita.

Un po’ contorta? Ok, ricapitolo. In un capitolo di Alayne (il cui vero nome non è Alayne) C confessa ciò che ha fatto insieme a B, dopo di che fa (non proprio volontariamente) ciò che avrebbe dovuto fare tanto tempo prima. Quanto a B, quando sarà più corto di tutta una testa ne sarò molto felice. B+C sono due grandissimi bugiardi, gran parte di quel che è successo è legato alle loro azioni ben più di quanto non appaia a prima vista. A rileggere la saga conoscendoli per ciò che sono c’è da avere le vertigini. E giusto per confondervi ancora un po’ un po’ le idee una delle iniziali che ho usato in quest’ultima spiegazione non è l’iniziale corretta del nome del personaggio a cui mi sto riferendo.

Bugia tre: quella che Martin ha appena confessato. Se vogliamo qualche minima traccia c’è, ma aveva ragione Pat quando aveva scritto che non l’avrei mai capito. E non lo capirai prima nemmeno tu, se è per questo, o tu, o tu. È semplicemente troppo grossa perché possa venire in mente a qualcuno che non sia lo zio George. E il bello è che fin da subito ci aveva detto di essere un gran bugiardo. Pensiamo ad A Clash of Kings, suddiviso in italiano in Il regno dei lupi e La regina dei draghi. Anche i sogni dell’Oltre possono mentire, o essere veri in modo diverso da quel che ci aspetteremmo, come dimostra la vicenda di Bran e Theon. Ma quel che uno crede vero, anche se poi non lo è, può avere conseguenze imprevedibili.

Martin si diverte. Che ci sarebbe stato “the WR” (e qui sto usando la sigla comune negli Stati Uniti per riferirsi a quel fatto) ce lo aveva detto, ma chi se lo sarebbe mai aspettato davvero? Leggi, e speri di sbagliarti. Dopo di che arrivi a quel capitolo.

Mi sa che ce ne sono tanti di quei capitoli nella saga. Uno di Arya in A Game of Thrones. Uno di Catelyn in The Storm of Swords. E tanti altri in cui la visione del mondo si ribalta.

Beh, qui lo ha appena fatto, ed è troppo presto per dire se sia un bene o un male. Sono ancora nel primo terzo del libro, quindi questo capitolo lo potrete leggere tutti in autunno, quando Mondadori pubblicherà la prima parte del romanzo. Per ora girano due possibili titoli, La danza dei draghi e I guerrieri del ghiaccio, vedremo quale sarà a prevalere alla fine.

E vedremo che altro combinerà Martin nel prosieguo del volume. Per ora la storia è interlocutoria, c’è stato un momento di gioia, c’è un evento che sospetto porterà a determinati sviluppi (anche se ora ho qualche dubbio in più), c’è questa novità, c’è un punto di vista che potrebbe essere alla fine del suo punto di vista (e con Martin credo che abbiate capito cosa intendo con questa frase). Sta riannodando i fili, e facendo ripartire il tutto. Qualcuno è nei guai, e non è una novità, ma la conclusione è ancora molto lontana.



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