Uno strano RPG in cui guerrieri senza scrupoli combattono in nome della soda
L'alcool, si sa, può essere il motore di grandi imprese, ma a quanto pare anche la soda può generare notevoli mostri di coraggio e follia bellica, almeno nello strano paese in cui è ambientato Soda Dungeon. Capita così che un uomo senza particolari doti per il combattimento ma con un innato senso degli affari (il giocatore) possa diventare un conquistatore indefesso di tesori sfruttando la mania per questa straordinaria bevanda, che spinge nerboruti avventurieri all'esplorazione di dungeon sotto gli influssi della sua effervescenza e dello sconvolgente tasso glicemico nel sangue.
La soluzione elaborata dal protagonista, sotto i consigli del furbo gestore della locanda del paese, è in effetti diabolicamente geniale: rifornire il locale di nuovi tavoli, sgabelli, ornamenti e attrattive varia ma soprattutto di fiumi di soda in modo da attirare quanti più avventurieri assetati possibile, farli dunque bere a volontà finché il paradisiaco nettare non arriva a offuscare le semplici menti. Una volta raggiunto questo stato, qualsiasi guerriero diventa facilmente manipolabile e, sotto la promessa di altra soda, può essere inviato nel vicino dungeon verso mille combattimenti e infiniti tesori, che vengono regolarmente confiscati dall'eminenza grigia che controlla in questo modo il traffico di soda nel paese e il costante flusso di tesori in arrivo dal dungeon (ovvero, sempre il giocatore). Questo è il concept di dubbia morale ma di gran sollazzo elaborato da Afro-Ninja Productions e Armor Games per Soda Dungeon, che si rivela dunque uno strano e alquanto azzeccato misto tra le caratteristiche di base di un RPG e un gestionale altrettanto semplificato, ma risultante in una somma di elementi più ricca si quanto i singoli addendi potrebbero far pensare. Scopo del gioco è dunque richiamare combattenti in numero e abilità sempre maggiore alla taverna, in modo da spedirli a raccogliere tesori nel dungeon con speranza di successo proporzionale alla loro abilità di base unita alla bontà degli armamenti equipaggiati.twittalo! Soda Dungeon, ovvero cosa non si fa in nome della fame di tesori e della sete di soda!
Soda! Soda!
Soda Dungeon si svolge attraverso schermate fisse realizzate con un'apprezzabile stile pixelloso che richiama ovviamente i classici del genere JRPG dell'epoca 16-bit (anche se la miniaturizzazione degli elementi sullo schermo a volte rende difficile il controllo touch, sugli schermi più piccoli), mettendo in scena solo la taverna che funge da base per gli avventurieri e il dungeon, uniche due destinazioni raggiungibili dalla schermata iniziale, sebbene quest'ultimo si modifichi in maniera notevole avanzando di livello in livello. Qualsiasi cliente della locanda può essere ingaggiato e spedito nel dungeon, anche se ovviamente più è alto il livello di abilità e maggiore è il costo richiesto per l'assunzione, mentre l'equipaggiamento, al di là di quello basilare già posseduto dai singoli combattenti, viene fornito dal giocatore in base a quanto raccolto nelle quest precedenti o acquistato presso l'armeria, anch'essa ovviamente presente nella taverna. La suddivisione iniziale tra le destinazioni esplorabili riflette la scissione strutturale del gioco tra gli elementi gestionali pertinenti alla creazione del party di personaggi da una parte e la gestione della taverna e gli elementi più afferenti all'ambito RPG dall'altra. È la fase di preparazione, dalla costruzione e controllo delle varie attrattive della locanda alla scelta degli elementi del party e relativo equipaggiamento, l'elemento cardinale di tutto il sistema di gioco, con il combattimento successivo a rappresentare una semplice conseguenza.
Bisogna prima di tutto richiamare i combattenti più forti alla propria locanda, e per farlo c'è bisogno di arricchire la struttura con nuovi mobili e comfort aggiuntivi, oltre che fiumi di soda, ovviamente. Per quanto riguarda quest'ultima, l'acquisto di nuove tipologie di bevanda determina fondamentali salti qualitativi per quanto riguarda l'abilità degli avventori-avventurieri, dunque l'upgrade della soda è un elemento indispensabile da tenere in considerazione, oltre che particolarmente dispendioso, anche se un maggiore approfondimento su queste differenti marche di soda e magari un collegamento più netto con le classi di personaggi potenzialmente arruolabili sarebbe stato interessante. L'acquisto di nuove e progressive opzioni per la gestione della locanda, oltre che di armi, armature e oggetti da equipaggiare, avviene spendendo ingenti quantità di oro, che dev'essere ottenuto attraverso l'esplorazione del dungeon, in un continuo rimando da una parte all'altra del gioco. Tra i clienti della taverna possiamo dunque creare un party di cinque personaggi da armare e spedire nel dungeon, dove parte l'altra fase di Soda Dungeon incentrata su continui scontri progressivi. La gestione del combattimento è estremamente semplificata, tanto da poter essere semplicemente affidata allo scontro automatico che gestisce autonomamente i turni di attacco e l'eventuale utilizzo di oggetti curativi senza effettivamente perdere granché in termini di profondità. Ci si ritrova dunque per diverso tempo a osservare semplicemente quello che accade sullo schermo senza intervenire, guardando avidamente ammassarsi il nostro bottino. La strana meccanica simil roguelike porta infatti a un continuo guadagno a prescindere dall'esito degli scontri, visto che anche se i combattenti vengono sconfitti lasciano sul posto quanto raccolto fino a quel momento.Pro
- Buona integrazione tra elementi gestionali e RPG
- La meccanica basata sul loot ottiene sempre il suo effetto
- Accattivante nel look e nello humor
Contro
- Dopo qualche ora di gioco l'interesse cala di netto
- Qualche incertezza nella risposta ai comandi touch
- La semplicità del combat system può sembrare eccessiva