Il nostro Parlamento non perde mai occasione per dimostrare quanto poco sia sentito come urgente ed importante, il tema della violenza nei confronti delle donne.
Era settembre 2012 quando, in vista della firma della Convenzione di Istanbul, documentai gli scandalosi eventi al Senato che chiuse per mancanza del Presidente dell’Aula, quando si sarebbe dovuto votare sulle mozioni presentate sulla Convenzione stessa.
Oggi, mentre tutta Italia piange la morte della giovane Fabiana, uccisa in modo barbaro dal suo ex ragazzo, dopo che, il 24 maggio u.s., in una sola giornata, sono state ammazzate 3 donne, dopo che anche lo scorso week-end si era caratterizzato per i numerosi episodi di violenza, in Parlamento, alla Camera dei Deputati, ha avuto luogo la discussione sulla ratifica della Convenzione di Istanbul, sulla quale di voterà domani, in diretta televisiva.
Negli ultimi mesi, durante la campagna elettorale, il tema del contrasto alla violenza di genere era stato spesso sulle labbra dei nostri politici, strumentalizzato, “usato” come cavallo di battaglia, perché “di moda”.
La violenza di genere, il sessismo nel web, nelle pubblicità, nelle trasmissioni TV sono sempre più materia di discussione nel media. Le acque si stanno muovendo. Se ne parla di più, spesso in modo non corretto, ma comunque si sta formando una maggiore consapevolezza, l’opinione pubblica sta iniziando ad interessarsene.
Abbiamo finalmente, una Presidentessa della Camera sensibile a queste tamatiche. Una Presidentessa che rileva e denuncia il sessismo nel web, per esempio, denunciando l’utilizzo del corpo delle donne in pubblicità, mercificato, svilito. Che dice chiaramente che il femminicidio rappresenta una piaga del nostro Paese. Una Presidentessa che, nel giorno del suo insediamento alla Camera, indica come prioritaria l’urgenza della violenza contro le donne.
In passato, le occasioni perse per i nostri politici di fare qualcosa di concreto nei confronti di questo fenomeno, figlio del patriarcato, sono state molte. Voglio ricordare, insieme all’episodio già citato in apertura, i tagli operati ai fondi per i Centri antiviolenza dalla Presidentessa della Regione Lazio, Polverini e il suo appoggio alla legge che, di fatto, smantella i Consultori (l. Tarzia).
Oggi abbiamo dei politici che hanno sbandierato la violenza contro le donne durante la loro campagna elettorale, come tema cruciale. Abbiamo una Presidentessa della Camera attenta e sensibile… dunque, la Camera, nel momento della discussione preliminare sulla Convenzione di Istanbul sarà stata al completo. Deputate e deputati presenti, pronti a fare, finalmente, il primo passo fondamentale per aprire la strada ad una legislazione che ponga in atto misure adatte per fermare la violenza di genere sempre più diffusa.
Invece no. La Camera era mezza vuota e Laura Boldrini lo fa notare, con disappunto. Forte, Laura Boldrini: “Spiace solo vedere che quest’aula sia così vuota”, dice.
Brava Boldrini. Falle notare queste cose. Mostrale ai tuoi colleghi. Fa’ vedere al Paese intero come poco interessi questo tema ai nostri rappresentanti.
Tutti lo devono sapere.
Al nostro Parlamento non importa niente se Fabiana, Silvana, Angelica e molte altre muoiono ogni due, tre giorni, uccise da uomini che non accettavano la loro autodeterminazione. Al nostro Parlamento non importa niente se, con la scandalosa assenza di molti dei suoi membri, le donne si sentono lasciate sempre più sole. Al Parlamento non importa nulla se ci sta comunicando, con la sua aula desolatamente mezza vuota, che il problema non è cruciale, anche se riguarda metà dei cittadini che rappresenta.
Se i femminicidi aumentano, se i fenomeni di violenza crescono è anche a causa dell‘assoluta e totale mancanza di interesse da parte delle forze politiche che operano in Italia.
Le Istituzioni dovrebbero essere in prima linea quando si tratta di fatti sociali così gravi. E la violenza contro le donne lo è. Riguarda tutt*. Riguarda il nostro futuro.
Siamo stufe di assistere ad episodi di disinteresse sconfortante come questo nei confronti della violenza di genere. Violenza che sale agli onori della cronaca solo quando già avvenuta, agita. Violenza che sarebbe ora di contrastare in modo efficace e capillare, continuo e mirato.
Domani, il voto sulla Convenzione di Istanbul. Speriamo di vedere l’Aula piena.