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Le deviazioni

Creato il 04 settembre 2013 da Lepiumedoca @lepiumedoca
Le ciabatte opposte Cara Antonia, le ciabatte  ritratte nell’immagine campeggiavano essattamente nel modo che vedi su sbiadite strisce pedonali. Non ho resistito: ho dovuto fotografarle. In realtà mentre lo facevo la mia mente era attraversata da molti interrogativi, tra i più banali: perchè sono disposte l’una all’opposto dell’altra? ma non passano a pulire questa strada?  il più inquietante: dove sono i piedi e il proprietario di queste ciabatte? Mi capita spesso girando in città di vedere scarpe abbandonate (ho visto anche i relativi calzini se è per questo) e tutte le volte la domanda su chi sia stato l’uomo o la donna a liberarsi di quelle scarpe si affaccia subitanea alla mente. La risposta, la lascio andare per codardia, visto che perdere le scarpe secondo me non è mai un buon segno. La perdita indica almeno la fretta, se non l’eccessiva distrazione del proprietario. Questa volta tuttavia le scarpe disposte in opposte direzioni mi hanno fatto sorridere: e il pensiero che una sola persona possa fare nella propria vita molte deviazioni mi sembra ben rappresentato dalle due ciabatte che vanno ordinatamente ciascuna nel senso opposto. Come diceva E.M. Foster, la vita è disseminata di cartelli indicatori che  non vanno da nessuna parte. Che ne dici, cara Antonia? Cara Virginia, mi prendi a tradimento e mi proponi due temi contemporanemente! La foto è bellissima e inquietante: penso a un funambolo che si è alzato in volo e ha lasciato i vincoli terreni; penso a un burlone che voleva disfarsi delle brutte ciabatte (perché diciamo la verità, la disposizione è artistica ma la ciabatta in sè bruttarella) e le ha disposte in bell’ordine; ma penso anche, come te, che lasciare le scarpe non sia mai un buon segno. Ti ricordi il film Paris Texas di Wim Wenders? Quando il protagonista mette in fila le scarpe e le pulisce, ed è il segno del suo ritorno al mondo? Non a caso si dice stare con i piedi per terra, e da quando non siam più nella foresta i piedi stanno nelle scarpe. E poi ci sono le deviazioni. Tante sono anche senza cartelli indicatori. E tante portano da qualche parte. Magari non dove pensavi di andare. C’è il bel libro Il viaggiatore del secolo del nostro amico Andrés Neuman, che sto leggendo in questi giorni e che nel suo universo vero/non vero ci mette centinaia di deviazioni che ritornano su se stesse… beh, cara Virginia, è un tema troppo grande per un solo post, ci dobbiamo ritornare. Invitiamo anche i lettori a postare le loro idee?

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