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Le dimissioni di Giannino. Per una destra seria (Michele Serra)

Creato il 20 febbraio 2013 da Tiba84
E' curioso, infatti, che il primo a dare del bugiardo a Giannino sia stato uno che per fermare il proprio declino ha fatto votare dal Parlamento che Ruby essere la nipote di Mubarak. A sinistra le colpe minime sono, giustamente, macchie indelebili, alla destra berlusconiana tutto è permesso. Se oggi siamo in questa situazione, dipende anche da ciò.
Le dimissioni di Giannino. Per una destra seria (Michele Serra)
Questa volta sono solidale con Oscar Giannino
L’anno scorso, Giannino venne nella mia facoltà, per una conferenza organizzata dai giovani di Azione Universitaria, ma dovette tornarsene, perché gli studenti lo contestarono a suon di uova e vernice (con quello che costano le uova!!!!). Venne fuori un pandemonio e la quasi totalità dei miei colleghi sottoscrissero un documento di vibrata condanna dei contestatori e di solidarietà a Giannino. Fui fra i pochissimi a non firmare e (credo) l’unico a dichiararlo pubblicamente con una lettera aperta al Preside che troverete in questo stesso blog. Dunque, non credo di essere sospettato di simpatie per l’Uomo che vuol “fermare il declino” e, peraltro, le mie posizioni dichiaratamente antiliberiste sono abbastanza note. Ciò premesso, veniamo al fatto di cronaca che lo riguarda.
Avantieri, il suo sodale Luigi Zingales (altro fior di liberista) si è pubblicamente dissociato dalla lista –a cinque giorni dal voto!- perché il noto giornalista si sarebbe auto attribuito un master dell’Università di Chicago– presso la quale lo stesso Zingales insegna- senza che questo fosse vero. Ciò avrebbe costituito un insopportabile vulnus per la credibilità dell’intero movimento, tale da indurre il valente economista a ritirarsi sdegnato.
Lasciamo da parte il fatto che –a mio modesto parere- è assai più infamante insegnare o avere effettivamente un master della famigerata “scuola di Chicago” (quella di Milton Friedman, il consulente di Augusto Pinochet) e veniamo al merito. Giannino si è giustificato dicendo che a Chicago era andato per studiare l’inglese e di non aver mai detto di avere quel titolo di studio, notizia falsa che compariva nelle sue biografie in rete senza che lui ne sapesse nulla. Dichiarazione che non convince molto, siamo d’accordo; ma, fermiamoci un attimo: in un paese in cui succede uno scandalo ogni tre giorni, in cui abbiamo avuto come presidente del Consiglio uno sparafrottole professionale come Berlusconi, in cui abbiamo come Presidente del Consiglio un grande docente di economia che ha scritto l’ultimo suo saggio nel 1978 a 35 anni, in cui è stata Ministro della Pubblica Istruzione una come la Gelmini (con decenza parlando!), voi mi venite a dire che è uno scandalo questo peccato di vanità?!
Giannino non l’ho mai preso sul serio –non fosse altro che per quelle sue arie da dandy della Bovisa- ma mi pare che questo sia un peccato venialissimo.
Berlusconi è arrivato a dire: “Se fosse una persona per bene si sarebbe già dimesso”. Berlusconi che parla di persone per bene? Ci mettiamo a ridere per tutta la prossima legislatura! Ma, allora, cosa è preso a Zingales? E’ credibile che si sia accorto solo ora, a meno di una settimana dal voto, che Giannino si era messo questa medaglia abusiva? A chi la vogliamo raccontare?
Mettiamola cosi: Giannino e la sua banda stavano pensando di fare una lista sotto l’ombrello di Monti, così da entrare in Parlamento con il 2%. Poi, Monti non se li è filati, perché stava facendo altri giochi e loro si sono trovati fuori coalizione, schiacciati dalla tenaglia del voto utile, senza mezzi per la campagna elettorale e con uno sbarramento al 4% da superare. Per quanto nel Lombardo Veneto abbiano effettivamente raccolto dei consensi, l’ipotesi del 4% nazionale è assolutamente chimerica. Il Prof Zingales deve essersene accorto –anche se in ritardo- e deve aver iniziato a sentirsi a disagio in quello che, a tutti gli effetti, è un gruppetto extraparlamentare di estremo centro; per cui ha cercato la prima occasione per scendere dalla diligenza. Forse anche per guadagnare qualche indulgenza presso futuri più accoglienti lidi.
Di qui la fremente denuncia del suo sodale sino alla sera prima.
Ed, allora, questa volta sono solidale con Giannino… Però, ragazzi, che schifo di campagna elettorale!
Aldo Giannuli

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