Magazine Pari Opportunità

Le discriminazioni di genere nelle scuole italiane

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

“La scuola è la palestra della vita” mi diceva mia mamma quando ancora sedevo tra i banchi di scuola. Ma io di discriminazioni di genere ne ho subite di meno. Forse quella del grembiulino rosa, ma cambiai presto scuola e indossai quello unisex, bianco sia per i maschietti che per le femminucce.

L’altro ieri passavo con i mezzi pubblici davanti al cortile di una scuola materna e vidi che la discriminazione imposta dai grembiulini è ancora in voga, solo alcuni bambini indossavano la variante bianca unisex, probabilmente perchè figli di genitori antisessisti.

Ma ai miei tempi (e non sono passati molti anni) le discriminazioni di genere c’erano eccome ma erano limitate al colore del grembiule e costantemente presenti nei libri scolastici e non è certo cosa da poco. Ma ora è anche peggio e noto con profonda malinconia che sono in aumento nonostante la scuola dovrebbe educare al principio di parità di genere, pena la svalutazione delle donne nel mondo del lavoro (non a caso in Italia le donne a parità di mansione percepiscono il 18% di stipendio in meno rispetto ai loro colleghi, per non parlare dell’esclusione dai ruoli chiave).

Perchè la scuola è la palestra della vita e molti atteggiamenti sessisti degli adulti vengono proprio dall’educazione ricevuta nelle scuole che da anni hanno sempre trattato le ragazze come esseri inferiori.

Leggevo delle opinioni sempre più crescenti di tornare a separare le classi per genere, di inserire di nuovo tra i programmi scolastici materie femminili e maschili e leggo con indignazione di una sfilata di moda organizzata da un famoso liceo classico milanese che discriminerebbe le ragazze per parametri meramente estetici, crescendole ragazze con problemi legati alla percezione del proprio corpo e i ragazzi all’idea di valutare le donne solo dall’aspetto estetico.

Un liceo dovrebbe preparare le ragazze all’università e non a voler diventare veline, fu questo il motivo della protesta che giustamente si è scatenata contro l’iniziativa. Ma non finisce qui, perchè le discriminazioni a danni delle donne negli istituti scolastici italiani non si limitano solo alla trovata di un liceo milanese.

Un altro liceo italiano ha organizzato mesi fa un concorso di bellezza denominato Miss Liceo, che ha altrettanto scatenato polemiche, seguono a ruota licera altri istituti sclastici italiani, non sappiamo se per coincidenza, da quando abbiamo un Governo berlusconiano sono in aumento iniziative sessiste del genere.

Il nostro Governo con i tagli all’istruzione sta riducendo alla precarietà e alla disoccupazione tutti gli insegnanti e come sappiamo, questo settore è maggiormente occupato da donne non si tratta sempre di una discriminazione di genere?

Ma tornando a noi ho appena letto di un altro episodio sessista avvenuto in una scuola italiana e non in Afghanistan: una scuola media italiana mantiene la tradizione del grembiule nero imposto solo alle bambine.

Le madri protestano reputando umiliante obbligare le ragazze a coprirsi con un grembiule.. «La protesta – hanno spiegato alcune delle madri coinvolte in una lettera – nasce dal voler sostenere l’uguaglianza tra i ragazzi senza nessuna discriminazione iniziando dal camice nero. Il grembiule è umiliante per le ragazze e fortifica nel ragazzo il concetto di inferiorità femminile».

Ricorda molto i tempi in cui alle studentesse veniva imposto il grembiule, come nel libro “Giù la zip” di Beatrice Masini che sicuramente qualcuna di voi ha letto da ragazza.

Ma la protesta  ha avuto una grande efficacia, finalmente l’opinione pubblica è tornata ad essere sensibile ai temi dell’uguaglianza di genere e l’obbligo è stato tolto.

Con molta soddisfazione noto che non siamo più assuefatti dalle discriminazioni di genere che la nostra società attua contro le donne e in tutto il mondo (compreso il nostro Paese anche se richiediamo più sforzi) si è risvegliata l’indigestione verso modelli di genere tradizionali. Tutto è partito dalla scarsa rappresentanza sociale delle donne, sopratutto in politica, indignazioni che si sono estese alla rappresentazione mediatica delle donne e al dibattito pubblico che sono sfociate nelle numerose manifestazioni. Richiediamo più sforzi da parte della società italiana e sopratutto da parte del governo a ridurre il divario tra i generi, in tutti gli ambienti istituzionali.

Spero vivamente che si cominci anche a protestare contro l’uso dei grembiuli rosa/azzurro e contro la mancanza di volti femminili nei testi scolastici, una perdita enorme per l’umanità.

Mary



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :