Le dita dei piedi
Le dita dei piedi rappresentano le terminazioni “sottili” di questi punti d’appoggio. Ne costituiscono i “dettagli”, le “rifiniture” e, di conseguenza, sono le terminazioni delle nostre posizioni, i dettagli delle nostre convinzioni oppure ancora le punteggiature dei nostri atteggiamenti relazionali. Ogni dito rappresenta a sua volta un dettaglio particolare, una modalità o una fase specifica che può essere decodificata mediante il meridiano energetico che termina o che comincia sul dito in questione. In quanto elemento periferico e di rifinitura della relazione, permette all’individuo di servirsene facilmente come mezzo di “feedback”, di ritorno sull’azione. Grazie a ciascun dito e ai punti energetici che si trovano sulle loro estremità, l’individuo può stimolare o scaricare inconsapevolmete, ma efficacemente le eventuali tensioni che vi si trovano. In questo senso le dita dei
piedi sono, come le dita delle mani, al contempo i luoghi e i mezzi privilegiati di numerosi piccoli “atti mancati” quotidiani che ci appaiono rischiosi o privi di significato. Ma, in realtà, non è mai per caso che ci scottiamo, ci schiacciamo o ci sloghiamo un determinato dito. Si tratta ogni volta di un processo “leggero”, ma netto della ricerca di un’espressione o/e della
liberazione di una tensione relazionale. Questo processo può esistere in quanto il punto energetico che si trova all’estremità di ciascun dito è definito “punto sorgente” o “punto di primavera”. E’ il punto della potenziale
rinascita dell’energia, grazie alla quale può fare la sua comparsa una nuova dinamica o mediante la quale la vecchia dinamica può “rigenerarsi” e cambiare polarità.
L’alluce
E’ l’unico dito del piede dove si dipartono ben due meridiani energetici, quello della Milza-pancreas e quello del Fegato. E’ il dito basilare del nostro appoggio relazionale, di ciò che siamo. E’ per questo motivo che durante la menopausa (perdita della fecondità, quindi del valore femminile) si sviluppa frequentemente una deformazione di questo dito chiamata alluce valgo. I traumi o le tensioni relativi a questo dito indicano che avvertiamo un’analoga tensione nella nostra relazione con il mondo, sia sul piano materiale (lato interno del piede), sia su quello affettivo (lato esterno del piede).
L’alluce rappresenta la nostra “testa”, la mente, la ragione, l’intelligenza…(Lux)
Il secondo dito del piede- Melluce
In questo dito termina il meridiano dello Stomaco, ossia quello che governa il nostro rapporto con la materia, la nostra digestione di tale materia. vesciche, duroni, malattie o traumi di questo dito ci parleranno della nostra difficoltà a gestire certe situazioni materiali o professionali.
Rappresenta il dito della volontà, la leadership (Lux)
Il terzo dito del piede – Trillice
In questo dito non confluisce alcun meridiano organico, ma è in relazione “indiretta” con il Triplice Riscaldatore. E’ il dito centrale, quello dell’equilibrio e della coerenza dei nostri atteggiamenti relazionali. Le malattie di questo dito indicano pertanto che incontriamo qualche difficoltà ad equilibrare le nostre relazioni e ciò soprattutto in termini di futuro. La paura di procedere in avanti e nella maniera adeguata può esprimersi attraverso questo dito.
Il quarto dito del piede- Pondulo
E’ il dito nel quale confluisce il meridiano della Cistifellea. Rappresenta i dettagli delle nostre relazioni con il mondo, nel senso di ciò che è giusto e ingiusto, della ricerca della perfezione. Quando avvertiamo tensioni, crampi o dolori in questo dito, ciò significa che viviamo una situazione relazionale difficile in termini di giusto ed ingiusto. Si tratta di una relazione che non ci soddisfa sul piano delle condizioni e della qualità di tali condizioni.
E’ anche il dito che rappresenta la creatività, dell’affettività (Lux)
Il quinto dito del piede- Mellino
L’ultimo dito è quello in cui termina il meridiano della Vescica. E’ il meridiano dell’eliminazione dei liquidi organici e degli “antichi ricordi”. Quando urtiamo questo dito, cosa estremamente dolorosa, cerchiamo di eliminare vecchi ricordi o antichi schemi relazionali. Tentiamo di cambiare inesorabilmente antiche abitudini, modalità di relazione con il mondo e con l’altro che non ci soddisfano più. Attraverso il trauma o la sofferenza (corpo, ferita, distorsione, etc), stimoliamo le nostre energie per facilitare l’eliminazione di queste antiche modalità al fine di poterle rimpiazzare con altre.
Rappresenta la sessualità, l’eros…
Tratto da: Michel Odul – Dimmi dove ti fa male e ti dirò perchè – Edizioni il punto d’incontro