Ma diamo oggi la parola a uno che la sapeva anche più lunga di me.
"[...] Allora che anche l'uomo non abbia questi diritti. Mentre adesso è la donna è priva del diritto che ha l'uomo. Ed ecco che, per compensare questo diritto, essa agisce sulla sensualità dell'uomo, e attraverso la sensualità lo asservisce a tal punto che sceglie lui solamente per la forma, ma in realtà è lei che sceglie, [...] e acquista un potere eccezionale sulla gente. [...] Dov'è questo potere? Ma dappertutto, in ogni casa. Girate per i negozi in qualunque grande città. Lì ci sono dei milioni [di rubli]; è impossibile valutare le fatiche umane che vi sono state spese; ma guardate i nove decimi di quei negozi, c'è forse qualcosa per uso degli uomini? Tutto il lusso dell'esistenza è richiesto e tenuto su dalle donne.
Contate tutte le fabbriche. Una grandissima parte di esse fa ornamenti senza utilità, carrozze, mobili, giocattoli per le donne. Milioni di persone, generazioni di schiavi periscono nel lavoro da galera delle fabbriche solo per il capriccio delle donne. Le donne, come regine, tengono prigionieri della schiavitù e del lavoro pesante i nove decimi del genere umano. E tutto perché le hanno umiliate, privandole dell'eguaglianza di diritti con gli uomini. Ed ecco che esse si vendicano agendo sulla nostra sensualità, cogliendoci nelle loro reti. Sì, tutto per questo. Le donne si sono trasformate in un tale strumento di eccitazione della sensualità che l'uomo non può trattare con tranquillità la donna."
Lev Tolstoj, La sonata a Kreutzer
Magazine Cucina
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