Inglese, ma di sangue ungherese: il padre, George Weisz, è un ingegnere budapestino di una certa fama.
Ma non solo: Rachel ha anche un pizzico di DNA italiano (da parte della bisnonna materna) e una spruzzata di géni viennesi.
Da un tale melting pop non poteva che nascere una splendida donna dal notevole talento artistico.
Rachel si è fatta la giusta gavetta, dapprima come attrice televisiva (L’ispettore Morse), poi come coo-protagonista in pellicole di media levatura (Reazione a catena, I want you, Lo straniero che venne dal mare).
Al grande pubblico arriva grazie a un film divertente e rievocativo dei vecchi kolossal d’avventura, La Mummia. E’ il 1999 e per la Weisz si aprono i grandi palcoscenici. Il ruolo della giovane egittologa Evelyn Carnahan le porta tanta fortuna, tanto che la reinterpreterà di nuovo nel 2001.
Da lì in poi la sua carriera è un gradevole alternarsi di partecipazione a film sia impegnati che di evasione.
Tra tutti vi ricordo i miei preferiti – perché in fondo questa è una monografia personalizzata.
- Il nemico alle porte (Enemy at the Gates), regia di Jean-Jacques Annaud (2001)
- About a Boy – Un ragazzo (About a Boy), regia di Chris Weitz e Paul Weitz (2002)
- The Constant Gardener – La cospirazione (The Constant Gardener), regia di Fernando Meirelles (2005)
- Agora, regia di Alejandro Amenábar (2009)
La Weisz ha ricevuto diversi onori per la sua interpretazione in The Constant Gardener, tra i quali un Oscar alla miglior attrice non protagonista, un Golden Globe per la migliore attrice non protagonista e uno Screen Actors Guild Award per la migliore attrice non protagonista cinematografica.
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