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Le Donne e l’Emancipazione Finanziaria

Da Tradinginrosa

Per questioni di genere, donne e uomini hanno predisposizioni differenti riguardo alle tematiche sociali, lavorative e familiari, questo però non implica che vi sia una linea netta di separazione tra ciò che può meglio fare l’uomo o la donna, anzi nel terzo millennio che stiamo vivendo, si è scoperto quanto certe attitudini si siano mescolate, spazzando via tanti preconcetti.

La donna, attraverso la cultura e il desiderio di emancipazione, ricopre sempre più spesso posizioni che in passato erano riservate alla controparte maschile, tante volte a causa di un eredità culturale sbagliata o di un insicurezza, intrinseca nelle donne, che non permetteva loro di sentirsi adeguate e all’altezza di certi obbiettivi.

A oggi non vi è stato un cambiamento radicale, in quanto le donne continuano ad essere le principali responsabili dei compiti domestici e familiari, del quale vanno assolutamente fiere, ma il contesto attuale le sta portando a doversi assumere nuovi incarichi, come la gestione del bilancio familiare e i metodi di impiego dei risparmi accumulati.

La donna, come è noto, ha una sensibilità più spiccata dell’uomo, ciò la porta a preoccuparsi dell’avvenire dei figli, desiderando di voler contribuire alla loro formazione culturale futura, per questo sempre più spesso prende in mano le redini della gestione economico-finanziaria della famiglia, scegliendo metodi di risparmio e accumulo di capitale che fungano da ammortizzatore nei periodi di difficoltà economica e da propulsore quando si desidera realizzare un progetto.

Spesso le donne iniziano ad occuparsi di questo senza rendersene conto, si recano in banca o alla posta, aprono rapporti di credito con questi istituti ma, nel farlo mettono a frutto la loro razionalità e avversione al rischio, leggono, si documentano prima di mettere in pericolo i denari della famiglia.

Nessuna donna metterà mai una firma su un foglio senza prima essersi accertata di cosa c’è scritto sopra, quest’avversione è dovuta sicuramente al rifiuto del rischio ma -aihmè-il più delle volte anche alla non conoscenza e questo è un peccato, perché una donna prudente e ben informata compie certamente azioni ragionate e redditizie.

Al contrario gli uomini sono risultati molto spesso, in passato e tutt’ora, troppo impulsivi per natura, ciò li ha portati a sbagliare in materia di investimenti nonostante fossero competenti ed affermati sul campo.

L’influenza delle donne in materia finanziaria non solo migliorerebbe la situazione economica delle famiglie ma risulta, oggi più che mai, necessaria per la società intera che in un effetto di amplificazione sociale ne otterrebbe beneficio e, non dimentichiamo che la donna è la prima educatrice dei propri figli, pensiamo a quanto potrebbe essere migliore e più equilibrata una società in cui, sin da piccoli, si riceve un educazione finanziaria adeguata e graduale che metta le basi per i risparmiatori, consumatori e investitori responsabili di domani.

A conclusione di ciò penso che le donne debbano cominciare, o continuare, ad interessarsi della finanza, quindi leggere, informarsi, partecipare a corsi formativi ed essere parte attiva nelle decisioni finanziarie che le riguardano, senza timore di sentirsi inadeguate o incapaci visto che la predisposizione per natura ce l’abbiamo, i mezzi e la determinazione anche, per cui nessun ingrediente manca al raggiungimento della libertà finanziaria da sempre ed inconsciamente desiderata!


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