Qualche giorno fa ho partecipato ad una riunione sindacale in cui si discutevano le nuove regole del lavoro part time a seguito del decreto Brunetta.
Senza entrare nel merito della normativa, ovviamente peggiorativa rispetto alla precedente, mi ha colpito, sfavorevolmente, un elemento lampante.
All’incontro erano tutte donne, o quasi.
Non ho sentito nessuna che dichiarasse di aver chiesto il contratto a tempo parziale per fare un secondo lavoro o per avere più tempo per lo shopping e la palestra.
Raccontavano, tutte, a grandi linee, la stessa storia: figli piccoli da accudire, portare e ritirare dagli asili, genitori e/o suoceri anziani da badare.
Per i pochissimi uomini presenti (5/6 su un centinaio di donne) la trasformazione da tempo pieno a tempo parziale era stata fatta per svolgere, regolarmente, un secondo lavoro.
Al che sorge spontanea una domanda: ma i figli, i genitori anziani, gli suoceri bisbetici sono solo delle donne? Solo loro hanno procreato i figli, solo loro sono nate da genitori?
A quanto pare sembra proprio di sì, perché solo ad esse è demandato, per decreto divino, immagino, questo tipo di impegno e di lavoro non retribuito.
Per come è strutturato il mondo del lavoro in Italia chi fa il part time è destinato a rimanere inchiodato nella posizione di partenza, è condannato a non fare carriera e a non avere significative progressioni economiche: facendo una naturale ed ovvia equazione risulta: part time = meno carriera, part time = donna ergo donna = meno carriera.
Lo sconcertante è che tutto ciò è risultato naturale alle stesse donne presenti, tanto che un mio intervento volto a far rilevare la cosa, non è piaciuto per nulla.
Il problema non è soltanto o non solo rivedere la normativa sul part time quanto piuttosto creare strutture sociali, asili e centri di assistenza, che permettano alle donne di non essere costrette a scegliere tra il lavoro e la carriera ed i figli e i genitori.
Se poi cambiasse la mentalità e l’impostazione di uomini e donne sarebbe ancora meglio, ma se la prima strada la trovo complessa, la seconda mi pare ardimentosa.