Magazine Diario personale
QUESTE SONO COSE CHE DICO DA ANNI....E NON CREDO CHE LA PERCENTUALE SIA DEL 5%....
Fino ad ora quando si parlava di turismo sessuale ci si riferiva agli uomini. Ma le cose pare che stiano cambiando! Sono anche le donne a prendere il volo alla ricerca di spiagge calde e notti bollenti. In particolare, le mete preferite sono i Caraibi, il Kenya o Capo Verde. E così le trentenni single, separate o divorziate, sbarcano in massa a Cuba o giù di lì seguendo le rotte dell’amore…
Pierre Orsoni, presidente di Telefonoblu-Sos turisti spiega “Dati precisi ovviamente non esistono. Si suppone però che le donne rappresentino dal 3 al 5 per cento di quel milione di italiani che pratica, abitualmente o meno, turismo sessuale”.
Perchè le cose vano così? Semplice: perchè gli indigeni sono belli, atletici, gentili, passionali ed aspettano a braccia aperte le ragazze italiane che, spiega la sessuologa Alessandra Graziottin a Panorama, “partono con il preservativo in borsetta ma poi si dimenticano di usarlo perché si innamorano”.
Comunque vada a finire, al termine della loro vacanza tornano “più belle, più cariche, più consapevoli della loro femminilità. Più gratificate e più felici. Non sono storie di mero sfruttamento. Non è come il turismo maschile, con la nevrosi della conquista sempre diversa, una botta e via. Le donne tendono comunque a costruire un rapporto affettivo, che magari dura negli anni; e in questo legame, anche se fluido, ognuna delle parti dà quello che ha in abbondanza: giovinezza e virilità, o denaro e aiuti per la famiglia. Ci sono famiglie, nel Terzo mondo, che campano grazie alle donne del Primo…”
DA VOIAGANTO