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Le due anime di Valencia

Creato il 01 marzo 2016 da Mysocialtravel

Ho vissuto a Valencia in totale circa un anno e mezzo, e se penso a cosa fare o cosa visitare in questa stupenda città spagnola non so nemmeno da dove cominciare. Valencia è uno di quei posti in cui sono approdata per caso e che mi hanno rapito il cuore, ci tornerei altre mille volte! Non è una città perfetta, anzi, ha molti problemi. Eppure mi è sembrata una città non così facile da decifrare. Una città con due anime, una moderna, con la Città delle Arti e della Scienza, la metro nuovissima, gli autobus e i treni che funzionano in modo impeccabile come in una città del nord Europa, e una antica, distrutta, e con un passato misterioso, con il Carmen, gli edifici in rovina, gli appartamenti ancora con la bombola per il gas.

Valencia è una città dove il sole splende quasi tutto l’anno. Dove per colazione si prende cafè con leche, tostada (pane tostato con pomodoro freschissimo) e spremuta fresca di arancia. Dove ci si sposta in bici, dove ci si può vestire leggeri, in una perenne primavera.Nella maggior parte delle case non ci sono nemmeno i termosifoni.

A Valencia si esce a passeggiare, a perdersi per le viuzze del Carmen, con i negozietti tipici, il Mercado Central, tante tradizioni a contrasto con i bellissimi murales e la street art presenti ovunque.

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Quando ero a Valencia avevo l’impressione che tutto fosse speciale. Che tutto avesse due anime, che fosse in contrasto. Le persone parlano il valenciano (che è come il catalano). Tutto è in doppia lingua, spagnolo e valenciano. Anche le lezioni universitarie che seguivo. Valencia è una città tranquilla, ma con Las Fallas si trasforma e cambia volto. All’improvviso ogni giorno fuochi artificiali, mascletà, una bolgia umana per le strade che rende ogni spostamento un’impresa.

Anche la reputazione di questa città è confusa e contrastante. Un tempo conosciuta per la movida valenciana, la ruta del bakalao, i bar e i ristoranti aperti tutta la notte, è ora invece una città super sicura. Per strada e in tutte le piazze tutti cercano di venderti cerveza fria para 1 euro, pero se bevi una birra seduto su una panchina la polizia può venire a requisirla, a dare una multa. E così la “patria del bottellón” è addirittura più controllata della Germania.

Valencia non sono riuscita a capirla fino in fondo, o a volte proprio per niente, e forse mi è piaciuta tanto proprio per questo.

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