Un articolo per i più giovani, per chi ha poca memoria, per chi preferisce (o a cui conviene) non ricordare.
Parliamo degli anni ’70. Sono i primi anni in cui si scoprono le prime tangenti ai partiti, quando la politica si partitizza. Del resto si tratta di un ruolo che investe anche l’economia, siamo di fronte ad una vera e propria statalizzazione dell’economia, una compenetrazione tra stato e marcato, questa è l’economia statale. La burocrazia, invece è una specie di alibi per le nostre mancanze quotidiane. L’arte di fare dopodomani ciò che si poteva fare l’altro ieri. Venendo a noi…
OGGI COME ALLORA.
Nel ’72 la magistratura incrimina i vertici del ANAS e il ministro dei trasporti Giacomo Mancini con l’accusa di aver preso denaro per favori gli appalti delle strade. Nel ’74 è il turno dei segretari dei principali partiti di governo trascinatio nello scandalo dei petroli, fondi neri delle compagnie per favori e leggi compiacenti.
Michele Sindona, tesserato P2, che nel 1974 in italia subisce il commissariamento delle sue banche e negli Stati Uniti è incrimininato per banca rotta fraudolenta. La sua storia è solo il primo capitolo di uno dei più grandi misteri italiani che coinvolgerà banche, politici e finanza, mafia, massoneria e pezzi del vaticano. Dopo il tentato suicidio del banchiere siciliano, e grazie clima propizio di oscurità e mancanza di trasparenza delle nostre istituzioni come la magistratura, i carabinieri, la polizia, l’esercito, il cuore del’apparato dello stato insomma, si delinerà la P2.
Lo scandalo Lockheed.
Lo scandalo travolge 2 ministri e la stessa presidenza di Giovanni Leone: tangenti per la vendita di aerei Ercules all’estero, siamo nel 1974. Luigi Gui, 62 anni di Padova, senatore DC, ministro della difesa dal 68 al 70. Mario Tanassi, 56 anni di Ururi deputato social democratico, ministro della difesa dal 70 al 72. Per entrambi accusa di concussione o corruzione.
Camillo Crociani, ex presidente della Finmeccanica, è accusato di aver favorito la corruzione e di aver organizzato il sistema delle tangenti.
Il caso italiano, rispetto alla francia, alla Germani e all’Inghilterra è importante perchè difronte all’evidenza di una palese corruzone e di una compromissione delle massime autorità politiche nel ’77 Aldo Moro pronuncia un discorso in parlamento in cui dice: “NON CI FAREMO PROCESSARE IN PIAZZA!”
La classe politica reagisce per bocca del suo massimo esponente di allora si esprime con questo tipo di chiusura: nessun tipo di autocritica, nessun tipo di consapevolezza, nessun tipo di rinnovamento, ma la propria orgogliosa chiusura nelle proprie sicurezze, nelle proprie certezze di classe elitaria al di sopra della legge. “Voraci macchine di potere” accusa Berlinguer nei confronti dei partiti.
Travolti da scandali e sospetti i partiti invece di rinnovarsi, tentano invece di rincuorare l’opinione pubblica con una legge sul loro finanziamento. L’intento è virtuoso: con i soldi elargiti dallo stato nessuno dovrebbe essere tentato dalla corruzione!
I radicali promuovano il referfendum per l’abrogazione della legge che non raggiungendo il quorum rimarrà in vigore fino a tangentopoli e verrà abrogata nel 1993 da un nuovo referendum dove il 90% degli italiani vota si. L’anno dopo, il parlamento trasforma i finanziamenti pubblici in RIMBORSI ELETTORALI! Fatta la legge, trovato l’inganno!
Ecco perchè dopo ancora 40 anni siamo ancora qui in un paese di vecchi per vecchi, con la speranza che cambi qualcosa. Noi complici e fautori di clientelismi di potere e di soprusi antimeritocratici. VOTATE SEMPRE I SOLITI, MI RACCOMANDO!