È possibile anche entrare in rapporto con le emanazioni irradiate continuamente dal regno minerale, dalle rocce e dalla terra che ci attorniano e su cui viviamo e ci moviamo, sebbene la giungla artificiale di cemento delle nostre grandi città ci impedisca di ricevere tali emanazioni, se non in forma diluita. Nel contempo, è qui, nel corpo eterico basilare del pianeta, che noi entriamo in contatto, tramite il centro sotto i piedi, con le grandi fonti dell'energia vitale, come nel centro sopra la testa entriamo in contatto con le forze positive che sono le energie attivanti dell'universo al suo livello più elevato.
Possiamo considerare questi due centri come i terminali che ci collegano all'universo bipolare della forza e della forma, i terminali di un circuito a corrente elettrica alternata. Il pieno flusso verrà ostacolato, se uno dei due terminali non è debitamente collegato alla centrale universale. Il flusso universale è alternato, perché va prima, in una direzione e poi nell'altra, e chiunque svolga un'attività pratica occulta o psichica deve tener conto della direzione di tale flusso in ogni dato momento.
In Oriente è stato calcolato meticolosamente; ma in Occidente non esiste una conoscenza dettagliata accessibile, se non in alcuni gruppi occulti segreti. La psicologia moderna, e soprattutto quella che oggi viene chiamata« psicologia del profondo », ha molto da dire a proposito di questo flusso vitale e dei modi in cui può venire frenato e intralciato, oppure accresciuto e facilitato. A seconda della direzione del flusso di questa corrente primaria o centrale dell'aura, cambiano la natura e la manifestazione dell'energia universale.
Se fluisce dal centro della terra verso l'alto, tende a intensificare la vitalità corporea e tutte le funzioni normali del corpo vengono rafforzate. Se, invece, fluisce dal centro della testa, predominano gli aspetti mentali. Ma in ogni momento l'aura sarà caricata di un « magnetismo» misto, e il fattore decisivo del mondo in cui si manifesterà l'energia sarà nelle mani della coscienza dello stato di veglia. Sebbene le forze interiori possano essere aspetti stimolanti della nostra natura, che sul momento giudichiamo inopportuno o sbagliato manifestare nella forma basica, è la coscienza dello stato di veglia che ha la responsabilità del modo in cui queste forze si mostrano effettivamente nella vita quotidiana.
È qui, nella coscienza non dimensionale del presente che si compie sempre il nostro sviluppo. Infatti il passato non c'è più, il futuro non è ancora emerso, e solo il filo del rasoio del presente è a nostra disposizione. Mentre noi pensiamo, parliamo ed agiamo, ciò che era presente diviene passato, e il futuro diviene presente. Forse c'è una profonda verità c' psicologica nelle parole della Bibbia: «Il presente è il tempo accettabile; il presente è il giorno della salvezza ».