[Via: ecogeek- Foto: inGrijpskerk.nl]

Prima di leggere questo articolo tenete presente che l'attuale popolazione degli USA è di 308 milioni di abitanti, mentre quella della Cina ammonta a 1.336.920.000 abitanti (praticamente un miliardo di persone in più rispetto agli USA): pertanto – a parità di emissioni pro-capite - è comunque ben diverso il valore assoluto della CO2 immessa nell'atmosfera in un anno. Il report appena pubblicato dalla agenzia olandese di valutazione ambientale (finanziato dalla UE e basato su dati provenienti dall 'Emissions Database for Global Atmospheric Research (EDGAR) e dalle recenti statistiche su impiego di energia e altre attività) afferma che le emissioni pro-capite di CO2 della Cina arriveranno nel 2017 ad eguagliare - se non a superare – quelle degli Stati Uniti. Se nel 1990 le emissioni pro-capite della Cina erano di 'appena' 2,2 tonnellate, oggi sono già divenute pari a 6,8 tonnellate - più della Francia e più o meno come l'Italia. In controtendenza gli USA, che nello stesso periodo sono passati dalla considerevole quota pro-capite di 19,7 tonnellate alle attuali 16,9. Il 2007 è stato l'anno in cui la Cina ha raggiunto lo scomodo primato nella produzione complessiva di gas serra (raddoppiando le emissioni rispetto al 2003). Questo folle crescita e la conseguente esplosione delle emissioni di CO2 ha portato gli ambientalisti ad auspicare che la Cina venga finalmente considerata una nazione sviluppata in occasione dei colloqui sui cambiamenti climatici, il che significa che ci si potrebbe aspettare una maggiore assunzione di responsabilità nel controllo delle emissioni di gas climalteranti.
