Nuovo interessante intervento ad opera del dr. Ambrogio Pennati, psichiatra e collaboratore di Freedata Labs, e della dr.ssa Samantha Bernardi, psicologa. Il tema qusta volta sono le emozioni e quale ruolo giocano oggi nell’era dei Social Network
Dopo aver visto la volta scorsa quali effetti possano avere i Social Network sulla personalità, il Dr. Ambrogio Pennati, psichiatra e collaboratore di Freedata Labs, e la dr.ssa Samantha Bernardi, psicologa, riflettono questa volta sul tema delle Emozioni e su quale ruolo esse giocano oggi nell’era dei Social Network. Un nuovo argomento che troviamo interessante e che va nella direzione di indagare sempre di più il rapporto che le persone tendono ad instaurare coi Social Network. Procedendo infatti in questa direzione, si può tentare di spiegare non solo il successo che ormai è consolidato, ma anche di approfondire i cambiamenti che hanno generato un nuovo modo di comunicare a tutti i livelli.
Il web 2.0 ha determinato un cambiamento radicale nel modo di comunicare che trova il suo momento fondamentale nell’aver aperto la comunicazione nel senso di coinvolgere colui che viene investito da un particolare messaggio. Da una comunicazione diretta senza interlocutori si è passati ad una comunicazione della condivisione. Le persone comunicano e sono invogliate a farlo in quanto hanno la possibilità di esprimere un parere, un’opinione. E tutto ha avuto inizio con il nascere dei blog, vero fenomeno di comunicazione e condivisione, fino alla nascita ella conseguente esplosione del fenomeno dei social network.
Ed è proprio con la diffusione dei social network che si evidenzia la comunicazione e la condivisione delle emozioni. Ma come si esprimono le emozioni attraverso uno schermo? In effetti se ci pensate la risposta è in quello che quotidianamente, chi più e chi meno, facciamo tutti i giorni nel nostro comunicare attraverso facebook, twitter o pinterest. Le emozioni le esprimiamo attraverso le immagini che condividiamo, attraverso la musica o un video particolare che ci riporta alla mente particolari situazioni. I social network hanno anche questo potere. Pinterest poi è uno di quegli esempi, come abbiamo già sottolineato in un altro post, che apre la strada alla condivisione per interessi e su questo si poggia il grande successo di pubblico che sta ottenendo.
L’attenzione del dr. Pennati e della dr.ssa Bernardi si posa giustamente sull’argomento che comunque sarà l’argomento principale su cui il web e soprattutto il web search costruirà il proprio futuro. Dopo aver condiviso una mole di dati consistente è anche interesse dei ricercatori provare a dare un senso nell’ottica di capire come e cosa le persone condividono. E per questo si fa ricorso alla Sentiment Analysis o Opinion Mining, cioè tutte le parole vengono considerate selezionando quelle positive e quelle negative o anche frasi che fanno riferimento ad un prodotto o un argomento che si sta monitorando. Un metodo di ricerca che motivato dal marketing per ottenere un riscontro immediato e dettagliato dai clienti riguardo ad un particolare prodotto. Obiettivo adesso è cercare di allargare i progressi e le intuizioni che derivano dall’Opinion Mining allo scopo di rilevare le emozioni nei diversi contesti sociali e non solo commerciali. Ad esempio rilevando l’emozione nelle comunicazioni scritte delle persone ed utilizzare queste informazioni per comprendere meglio l’intenzione e lo scopo comunicativo sottostante. si potrebbe arrivare a prevenire comportamenti predatori online, abusi in chat e altro.
Ed è proprio il marketing ad avvantaggiarsi di una metodologia di questo tipo.
Fino a ieri il nostro marketing serviva per vendere. Oggi, prima di vendere, bisogna coinvolgere il cliente divertirlo, costruire un legame affettivo. Il modo in cui le persone sviluppano affinità con un marchio sta cambiando [...] I consumatori vogliono essere divertiti, informati, istruiti dove e quando vogliono loro. Come? Abbiamo capito una cosa: dobbiamo trasformare i nostri brand in un servizio. Spieghiamo ai nostri dipendenti che non stanno vendendo un prodotto o un marchio, ma un servizio e un’esperienza. [...] Sembra folle, ma le cose si muovono in questa direzione” (Jim Stengel, Global Marketing Officer della Procter & Gamble, 2005).
In questo pensiero è racchiuso il senso di quello che sarà il nuovo orientamento. Quindi non più avere informazioni sul comportamento del consumatore, sarà importante per il marketing conoscere le emozioni, i desideri, gli interessi per dare una migliore risposta ai bisogni. Una sfida interessante, la sfida dei prossimi anni come l’hanno definita il dr. Pennati e la dr.ssa Bernardi, di cui il web sarà il protagonista principale.
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Ma ci interessa anche conoscere la vostra opinione. Cosa ne pensate, saranno le emozioni l’elemento su cui ci si concentrerà nel prossimo futuro?
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