Titolo: Le età della vita
Autore: Paolo Mantioni
Editore: Bebert
Anno: 2013
Il protagonista, ventenne universitario iscritto a lettere, vive scisso tra due realtà: lo studio, la sua passione per i libri, la cultura, di giorno; il lavoro, al mercato del pesce di Roma, la notte. Queste due realtà: la luce e il buio, il giorno e la notte, si congiungono quando il ragazzo (che nel romanzo non ha un nome) incontra Carmine, un illuminato poveraccio che vive abusivamente in un appartamento vuoto, circondato da carte, lettere, documenti che rappresentano l'ingarbugliato filo della sua vita. Il dipanare questo filo- che darà identità e dignità a Carmine - diventerà l'obiettivo e la scuola di vita del giovane universitario.
Ad una scrittura colta, elegante, parlata dal giovane universitario, fa da contraltare la parlata romanesca che lo stesso ragazzo usa quando lavora al mercato. La parte " romana" del romanzo costruisce un collage di bozzetti curiosi, divertenti, a volte tragici, che rendono bene il calore e il colore di quella pancia che è il mercato del pesce.
Però, c'è un però: è come se queste due anime - rappresentate dalle due diverse scritture - non riuscissero a fare una sintesi e a costruire fino in fondo il romanzo di iniziazione che poteva essere.
La parte finale è interessante: la parte migliore. Inutile l'esile trama di una storia d'amore di cui si poteva fare a meno.