Avviene spesso che qualcuno, in mezzo al pubblico, noti l'aura di un oratore che sta ascoltando con attenzione. In certi casi può essere veramente così, ma spesso la causa è puramente fisica, e non ha nulla a che fare con l'influenza radiante chiamata "aura". La spiegazione è piuttosto semplice. Se guardate con estrema attenzione qualcuno per un lungo periodo di tempo, come ad esempio quando ascoltate una conferenza, i muscoli che controllano la messa a fuoco degli occhi si affaticano, e la stessa messa a fuoco si altera all'improvviso.
Quando avviene questo, la nuova immagine ricevuta sulla retina cade in un punto leggermente diverso, e il risultato è che la vecchia immagine viene vista come una "aureola" intorno a quella che stiamo fissando. L'aureola sarà di colore complementare rispetto a quello della persona, e solitamente apparirà come una fascia di luce gialla o bianca che la circonda. E' un fenomeno puramente fisiologico, ma in un grandissimo numero di casi viene interpretato come visione dell'aura.
E' importante, per chi cerca di sviluppare e addestrare la percezione extrasensoria, incominciare coltivando l'onestà più scrupolosa. E' troppo facile scivolare in una facile disonestà e dare descrizioni vaghe e appena abbozzate, meticolosamente formulate, sia pure inconsciamente, in modo da approfittare della mancanza di facoltà critiche in coloro cui viene fatta la descrizione. In poche parole, voi inducete l'interessato a credere ciò che avete dedotto che voglia credere. E' una vera e propria trappola per gli incauti, e il rimedio migliore per no ncadervi consiste nell'adottare elevati criteri di onestà.
E' un criterio che merita di essere seguito, perchè ci permette di fidarci della nostra vista, quando incominciamo ad usarla, e questa è veramente preziosa.