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Le fantastiche avventure della Fenice: vita da gatti [e da umani]

Creato il 07 ottobre 2013 da Lafenice

Le fantastiche avventure della Fenice: vita da gatti [e da umani]

trovate l'intruso

Vivere con un gatto, e che gatto vorrei aggiungere, può rivelarsi un'esperienza stressante per quanto mentalmente stimolante: insomma, quel piccolo animaletto a quattro zampe, ha un'eleganza ed una raffinatezza che nessun essere umano avrà mai. Miagola con dolcezza infinita, striscia il suo manto peloso su ogni superficie possibile ed immaginabile e.. No, ok, non sto parlando della Luna, la mia gatta. Assolutamente no. Per dimostrarvelo, ecco che riporto il racconto più che puntuale di una nostra giornata tipo. Guardate un po'.
07.00: mi sveglio. Senza sveglia, chiaramente, ormai non riesco a dormire più a lungo. Apro gli occhi e vedo la belva: ha fatto un tenerissimo cuccino tra le mie gambe. Mi si stringe il cuore. “ma ciao amore, buongiorno” le dico. Lei apre gli occhi, mi guarda come a dire “stupido umano lasciami dormire” e.. zaff: arriva il primo morso. “Grazie, stronza” le urlo e scendo dal letto, dirigendomi verso il bagno al piano di sotto.
07.05: sono in bagno. Sul water, per la precisione. Arriva lei, striscia le mie gambe. “amorino” le dico e.. zaff. Arriva il secondo morso.
07.15: colazione. Lei miagola come una disperata perché vuole l'umido. “ma non l'hai ancora capita che prima mangio io e poi arrivi tu?” le dico. Apro il pensile della mia cucina Mercatone Uno per prendere la moka. Il ripiano (attaccato con lo sputo, suppongo) crolla così come tutte le pentole che c'erano sopra. Chiaramente crolla sulla mia testa, facendo un baccano infinito e un male cane alla mia testa (sto ancora aspettando che qualche buona anima lo sistemi. Da sola non posso rimediarmi). Lei, spaventata dal rumore, vola via che è una meraviglia. Perfetto, almeno per qualche istante smette di stressarmi.
07.30: sto facendo colazione e, nel frattempo, leggo un bel libro. Lei balza sul tavola ed annusa la mia colazione. La prendo e la butto giù. Due secondi dopo, è ancora sul tavolo. Ripeto l'operazione. E lei fa altrettanto. Ci rinuncio “guardami mentre mangio” le dico.
07.45: le riempio il piatto di umido. Chiaramente ha le sue marche preferite: non vi azzardate neanche a prenderle l'umido selex perché piuttosto sta a digiuno. L'umido coop è ok, ma mai come quello Wiskas. E le crocchette? Dio che ne scampi. Se rimangono nel piatto per più di mezza giornata.. cacca. Si gira di spalle, ed inizia a coprire il piatto con l'aria, ripetendo il gesto della lettiera. “eh no mangi, viziata che non sei altro” le dico “ci sono gatti che muoiono di fame, oca!”. Lei si gira dall'altra parte e va di sopra in camera da letto.
08.30: esco. Lei mi guarda dalle scale con sguardo truce. So che me la farà pagare una volta di nuovo a casa.
11.45: rientro. Lei vola giù dalle scale, miagolando come un'ossessa. Sembra urlare “dove cavolo sei stata fino ad ora perché mi hai lasciato da sola”. “Ciao patastronzi” le dico. E mi metto a fare da mangiare.
12.30: le parte il suo momento di idiozia. Corre per tutta casa, attacca le mie gambe, corre di sopra e miagola perché vuole andare sul terrazzo. Mi alzo da tavola e le apro la porta. Sto tornando di sotto ed ecco che sento dei canini dannatamente appuntiti che mi perforano la carne del braccio “Idiota” le dico. E torno a mangiare.
13.20: parto per andare a lavoro. Lei sta dormendo sulla sedia accanto a quella su cui ho pranzato. “che carina” penso, “voleva stare vicina vicina”.
19.15: rientro a casa. Parcheggio davanti al condominio, scendo dall'auto tenendo un sacco pieno di mia biancheria pulita, una pizza da riscaldare in forno (grazie mamma) e.. una vecchietta si affaccia alla finestra della palazzina davanti a cui avevo parcheggiato. Nel frattempo sento quella emo-gatta della Luna che miagola come una disperata dal terrazzo di casa. “perché hai parcheggiato, qui? Ma non lo sai che ho la cataratta e che non vedo niente se tu mi blocchi la luce del sole?”. Prima cosa, guardo il cielo. Il sole se ne era andato da un bel pezzo. Seconda cosa: ma che cavolo so che non posso parcheggiare sulla strada comunale davanti a casa tua perché c'hai la cataratta? “Signora non pensavo fosse un problema” le dico, facendo appello al mio autocontrollo e ascoltando la sinfonia di disperazione di quel piccolo killer che vive con me, “adesso la sposto”. “ecco grazie” fa lei “molto gentile. È che devo prendere la luce del giorno altrimenti non vedo nulla”. Fondamentalmente esiste anche l'Enel, ma evito di dirglielo e sposto l'auto.
19.25: varco la soglia di casa. Lei tenta di uscire ma, con fare ormai esperto, la allontano dalla porta buttando il sacco davanti al suo naso e facendola indietreggiare con un piede. Lei miagola e corre verso la sua ciotola piena di croccantini. Chiaramente non li vuole più. “e invece li mangi” le dico.
19.45: mangio parlando a telefono con un'amica. Lei, come solito, si mette a dormire sulla sua sedia preferita.
20.30: è da poco iniziato il secondo episodio di CSI, Oratio sta risolvendo i casi più impossibili (pendendo da una parte in una posa che soltanto Oratio riesce a prendere senza sembrare imbecille) e mi preparo il caffé. Appena ne sente l'odore, si siede sul tavolo. Deve farmi compagnia in questi momenti. “Grazie patastronzi” le dico. E guardiamo insieme CSI.
21.15: esco. “Ciao Lunni, fai la brava”, le dico.
23.45: rientro. Lei mi accoglie con il suo solito miagolio da “non azzardarti mai più a lasciarmi da sola, hai capito?”. 
E allora mi chino verso di lei e l'accarezzo. È inutile: per quanto quella piccola belva creda fermamente alla violenza, lei è la mia bambina. La mia stronzissima e simpaticissima bambina! Che ci volete fare? Buona giornata e buona fortuna a tutti! 
Cronistoria della giornata tipo di un gatto non del tutto tipo
Ore 07.00
Le fantastiche avventure della Fenice: vita da gatti [e da umani]

ore 09.00
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Ore 10.00
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tour nell'armadio, ore 11.00
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Involtino primavera nel tappeto - ore 14.00
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Pennichella pomeridiana: ore 16.00
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Vieni a cena Elena - ore 19.45
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Basta, dormo ancora - ore 21.00
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