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Le faremo sapere, come comportarsi dopo il colloquio.

Da Roberto Chessa @robertochessa70

Ciao a tutti, quanto tempo senza scrivere, ma eccomi qui :)

In questi giorni abbiamo terminato la fase finale di una  campagna di recruiting ( ricerca e selezione).

Una volta appurato l’inserimento in azienda del candidato prescelto, come passo successivo , è stata inviata una comunicazione a tutti, e ripeto, tutti i candidati che hanno sostenuto il colloquio.

Ho chiamato personalmente la maggior parte dei candidati e ad altri ho inviato una mail personalizzata con il motivo per il quale l’esito fosse negativo.

colloquio

Ritengo fondamentale dare una risposta , sia positiva che negativa, a tutte le persone che si presentano ad un colloquio di lavoro .

Questa è la politica che la mia struttura porta avanti da sempre, come segno di rispetto nei confronti di chi si mette in gioco, ma capisco che non tutti la pensino allo stesso modo.

Le faremo sapere !

Confrontandomi con molti candidati, una delle lamentele più diffuse, è il silenzio dopo il colloquio.

Parlo di post colloquio, perché come già discusso in altri articoli, non è possibile rispondere a tutte le persone che inviano una candidatura. Per tanti motivi.

Chi oggi ha la “fortuna” di essere convocato per sostenere un colloquio, non può assolutamente restare troppo tempo nel limbo del “le faremo sapere”.

Non solo le aziende trascurano questo “piccolo” particolare, ma purtroppo anche alcuni operatori del settore. Personalmente la ritengo una mancanza di professionalità.

Fare una telefonata o inviare una mail, dovrebbe essere il “ minimo sindacale”.

A volte può anche capitare anche che il candidato non risponda alla telefonata o meglio alle telefonate, e non richiami, che la mail finisca nello spam, o che abbia cambiato numero di telefono.

Quindi, cercando di portare l’acqua al mio mulino :) , voglio precisare che questo non deve essere motivo di sconforto per il candidato o peggio ancora, elemento che porti ad accomunare per stereotipi tutti i selezionatori.

Pertanto prima di arrabbiarvi con i “poveri”  recruiter accertatevi che non ci sia posta indesiderata o chiamate non risposte. Ma se anche così no fosse, adirarsi o affliggersi  risulta solo controproducente .

Cosa fare ?

  • Fate qualcosa

Non restate fermi ad spettare una risposta che probabilmente non arriverà mai.

Chiamate l’azienda o la società di selezione.

  • Usate un tono cortese

Utilizzate una modalità di comunicazione soft. Evitate toni duri.

Può capitare che la fase di selezione si sia protratta più del dovuto, e i selezionatori siano ancora sommersi di cv e schede di valutazione. Oppure che la risposta sia finita nella famosa posta indesiderata.

  • Verificate le connessioni

Controllate sui vari social, nella pagina dell’azienda o dei dipendenti, qualora aveste delle connessioni in comune, per verificare lo stadio d’avanzamento della selezione.

  • Non fate la muffa

Se non doveste ricevere risposta, non “mummificatevi” davanti al telefono.

Non esiste solo quell’azienda o quell’offerta … cercate altrove

  • Niente di personale

Non prendetela sul personale ! ricordate che come voi sono stati selezionati magari centinaia di candidati, ed il posto era solo uno.

ciao, alla prossima

Roberto


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